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Si aggirano nelle Basiliche principali della città e adescano le vittime puntando sui fedeli più deboli, più sensibili a una buona parola detta da una persona vestita con un abito “sacro”. Invece, quello che hanno davanti è un falso prete. In tutto e per tutto simili a sacerdoti cattolici, millantano di esserlo e hanno creato riti propri o che ricalcano quelli del cattolicesimo romano. Usano vesti, oggetti, che inducono in confusione e che con il Giubileo possono attrarre nelle loro trappole i tanti pellegrini che affolleranno Roma, soprattutto quelli che vengono dall’estero.

## Come riconoscere i falsi preti a Roma

Si aggirano nelle Basiliche principali della città e adescano le vittime puntando sui fedeli più deboli, più sensibili a una buona parola detta da una persona vestita con un abito “sacro”. Invece, quello che hanno davanti è un falso prete. In tutto e per tutto simili a sacerdoti cattolici, millantano di esserlo e hanno creato riti propri o che ricalcano quelli del cattolicesimo romano. Usano vesti, oggetti, che inducono in confusione e che con il Giubileo possono attrarre nelle loro trappole i tanti pellegrini che affolleranno Roma, soprattutto quelli che vengono dall’estero.

## La circolare della Diocesi di Roma

Sarebbe allo studio della Diocesi di Roma una circolare rivolta ai sacerdoti capitolini per accendere i riflettori sul fenomeno. Con il Giubileo, infatti, potrebbero venire diversi gruppi organizzati accompagnati da persone vestiti da prete che, per dar forza alla loro supposta vicinanza al culto cattolico possono chiedere “ospitalità” a una delle parrocchie romane per dire messa. Qui la presentazione del celebret (il documento rilasciato dalle diocesi che consente di capire se un prete ha la possibilità di officiare una messa) è essenziale. Ma come riconoscere un falso prete? «Non darei credito a chi si avvicina fuori dalle chiese dicendo di essere un sacerdote perché c’è un’altissima possibilità che sia una persona non autorizzata – spiega don Emanuele Albanese, direttore dell’ufficio matrimoni e disciplina dei sacramenti – I sacerdoti sono all’interno delle chiese, non fuori come i pr. Se lo vedo in una funzione religiosa, o in confessionale, sicuramente c’è il responsabile di quella chiesa che si è sincerato che quella persona ha la facoltà per farlo. Lo prevede il canone 903 del Codice di diritto canonico: sacerdoti, parroci, rettori di chiese, cappellani o rettori di santuari hanno il dovere di sincerarsi che chi vuole celebrare una funzione cattolica ne abbia facoltà. Si accerta della presenza del celebret, una tesserina attraverso la quale si capisce se la persona è un prete e se ha il potere di celebrare i sacramenti». Per riconoscere un vero sacerdote che opera a Roma, poi, c’è il sito della Diocesi. «Lì si può trovare l’elenco ufficiale di tutti, con nomi e cognomi», prosegue don Emanuele Albanese. Il direttore, comunque, mette in guardia: «Come diceva padre Amorth (il famoso esorcista morto nel 2016, ndr), quando diminuisce la religiosità aumenta la superstizione, e così si apre la via alle varie forme di occultismo e a tutte le sue ramificazioni. È verosimile che arrivino non solo lupi solitari ma anche persone che abbiano un seguito e che vogliono celebrare nelle parrocchie cattoliche o si fanno foto vestiti da prete o accanto a vescovi e cardinali durante visite di cortesia. Questo trae ovviamente in inganno». E da lì a false celebrazioni, a esorcismi farlocchi il passo è brevissimo.

## La preoccupazione del Gris della Diocesi

Il Gris (il Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-religiosa) della Diocesi aveva lanciato l’allarme ripreso dalle colonne del Messaggero proprio sull’aumento di falsi preti durante l’Anno Giubilare. Approfittando della grande quantità di pellegrini, infatti, potrebbe aumentare il numero di chi cerca di approfittare dell’occasione ghiotta di stare a tu per tu con gente pronta anche a pagare per avere sacramenti ed esorcismi (ovviamente, non riconosciuti dalla Chiesa) in pochissimo tempo e nella città cuore del cattolicesimo, Roma. Una delle preoccupazioni degli addetti ai lavori è anche che tutto questo possa avvenire in luoghi non di culto, sia allestiti per l’occasione sia in spazi improvvisati come camere d’albergo e bed and breakfast dove gli stessi pellegrini alloggiano.