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Il boss del narcotraffico con una passione per l’arte: Leandro Bennato e la sua collezione Guttuso

Non solo cocaina, armi e bombe a mano. In una casa in provincia di Terni, le autorità hanno scoperto cinque opere d’arte appartenenti a Leandro Bennato, un personaggio definito il “Michele Senese di dieci anni fa” insieme al suo “collega” Giuseppe Molisso. Questi due individui avrebbero orchestrato una rete di traffico di droga, concentrandosi principalmente sulla cocaina e riuscendo a dominare le principali piazze dello spaccio a Roma.

Tra i 26 arrestati in questa operazione, figura anche Raul Esteban Calderon, già coinvolto in un processo per l’omicidio di Fabrizio Piscitelli, noto come Diabolik. Questo impero del crimine, con un volume d’affari di decine di milioni di euro al mese, è stato smantellato dai carabinieri.

Molisso e Bennato, entrambi già detenuti per altri reati, sembravano essere i capi supremi del gruppo, pronti a imporre la loro fornitura di cocaina, anche a prezzi più alti, proveniente principalmente da due fornitori albanesi.

La scoperta delle opere d’arte nella dimora di Bennato

Durante le perquisizioni, i carabinieri hanno fatto una scoperta sorprendente: un “tesoretto” di opere d’arte nella casa collegata a Bennato. Tra queste opere, spiccava una litografia di Renato Guttuso, un’altra di Ernesto Treccani, un dipinto su carta di Antonio Corpora, un disegno su carta firmato Renzo Bussotti e un altro dipinto su cui sono in corso ulteriori accertamenti.

Questa inattesa passione per l’arte di un criminale di alto livello ha suscitato scalpore e curiosità tra gli investigatori e il pubblico. Come è possibile che un individuo coinvolto in traffici illegali abbia anche un interesse così marcato per l’arte?

Commento del prefetto di Roma sulla vasta operazione

Il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, ha elogiato il lavoro svolto dal procuratore capo, Francesco Lo Voi, e dal comandante provinciale dei carabinieri, Marco Pecci, definendo l’operazione un duro colpo al narcotraffico. Ha sottolineato che grazie alle lunghe e minuziose indagini condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, è stato possibile smantellare un pericoloso sodalizio criminale, colpendo coloro che gestivano e organizzavano lo spaccio di ingenti quantità di stupefacenti.

“Questa operazione avrà un impatto significativo sulla sicurezza della città”, ha dichiarato il prefetto Giannini. “È fondamentale continuare la lotta contro l’illegalità e garantire una presenza sempre più forte delle Forze dell’Ordine sul territorio”.

In conclusione, la storia di Leandro Bennato e la sua collezione d’arte nascosta tra le ombre del narcotraffico getta una luce inaspettata su un mondo oscuro e pericoloso. Questo caso mette in evidenza la complessità e le molteplici sfaccettature della criminalità organizzata, che spesso nasconde dietro un’apparenza di violenza e corruzione, aspetti inaspettati e inattesi, come una passione per l’arte.