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La tragica morte di Federico Luchianov, il bambino di due anni caduto in piscina a Roma

Non ce l’ha fatta. Dopo oltre venti giorni di coma è morto il piccolo Federico Luchianov, il bimbo moldavo di due anni caduto nella piscina di una villa de Le Rughe, nel comune di Formello, il 24 agosto scorso. Il bambino, le cui condizioni erano apparse disperate fin da subito, era ricoverato nel reparto di Terapia Intensiva del policlinico Gemelli di Roma dove era stato trasferito con l’eliambulanza del 118. Il suo cuoricino ha smesso di battere domenica sera. Sul caso la Procura di Tivoli ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo (un atto dovuto) e non è escluso che ai genitori possa essere contestata l’omessa vigilanza, circostanza al vaglio degli inquirenti. Le indagini dei carabinieri della Compagnia Cassia, tuttavia, portano a considerare la morte del piccolo come l’epilogo di un tragico incidente avvenuto mentre il papà, la mamma e gli zii erano intenti a preparare il barbecue, in un continuo via vai tra la cucina interna e il grande giardino della dimora residenziale. Insomma: la materializzazione del peggiore degli incubi per qualsiasi genitore o baby sitter alle prese con dei bambini piccoli a cui badare, ossia il fatto che, a una minima distrazione, possa accadere l’irreparabile.

MINUTI INTERMINABILI Federico aveva ingerito molta acqua quella mattina, rimanendo inabissato in piscina e senza ossigeno, per pochi ma interminabili minuti. E quando nella villa a un certo punto si erano resi conto che era sparito e il suo corpicino era in acqua, ormai i suoi organi avevano subito danni molto gravi. Non respirava, i parenti hanno tentato alcune manovre di rianimazione, ma solo l’intervento dei sanitari del 118 ha fatto riprendere il battito. Sedato e intubato era stato portato al Gemelli e affidato alle cure della Terapia intensiva pediatrica del professore Giorgio Conti. La morte è sopravvenuta per le conseguenze della profonda sofferenza cerebrale diffusa post annegamento.

LA DISTRAZIONE Quel sabato mattina, alle dodici, nella villa de Le Rughe tutti erano intenti a preparare il barbecue. Federico in quella piscina aveva fatto il bagno altre volte insieme alla sorella più grande e sotto lo sguardo attento del padre e della madre, una coppia moldava che era venuta in vacanza in Italia a trovare i parenti, una coppia italo-moldava di imprenditori della zona. La famigliola era arrivata a Roma già nel mese di luglio e nell’abitazione de Le Rughe era di casa. Secondo quanto ricostruito dai militari di Formello che per primi accorsero sul posto, i genitori erano convinti che Federico fosse con gli zii o gli amici, viceversa gli altri. In casa non è stata trovata droga, né gli adulti erano ubriachi, tutti incensurati. Nulla che possa fare pensare ad altro rispetto alla tragedia.

LE VACANZE Il bambino appena qualche giorno prima aveva festeggiato il suo compleanno. Era nato l’11 agosto e in Italia con gli zii e gli amici aveva spento le candeline sulla sua torta. Dietro i palloncini azzurri con le stelline, l’allestimento di un party d’amore e d’allegria. In un video postato sui social dalla mamma, l’angioletto dai capelli biondissimi e gli occhi celesti, in posa per le foto, allunga, goloso, le manine per “rubare” e mangiare le guarnizioni. «Due anni insieme, ti amiamo. Possano tutti i tuoi sorrisi essere dolci come quello che mi hai mostrato quando sei venuto al mondo, ovunque andrai, qualunque cosa tu faccia, il mio amore sarà sempre con te, buon compleanno bimbo meraviglioso», scriveva la mamma ora distrutta dal dolore.