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L’ex segretario comunista Achille Occhetto ha rivelato di essere stato sul punto di essere scomunicato da tre dirigenti del Partito Comunista Italiano (PCI) nel novembre del 1989, ma il leader sovietico Mikhail Gorbaciov ha rifiutato di incontrarli. Occhetto ha raccontato che durante un incontro con Gorbaciov a Roma, il leader sovietico gli ha confidato che tre importanti dirigenti storici del PCI volevano parlare con lui prima di vederlo, ma lui ha rifiutato.

Gorbaciov si è rifiutato di rendere noti i nomi dei tre dirigenti, ma successivamente Occhetto ha scoperto che si trattava di Armando Cossutta, Pietro Ingrao e Aldo Tortorella, tra i massimi esponenti delle due mozioni di opposizione. La richiesta di scomunica era un tentativo di esprimere la loro avversione alla proposta di cambiamento di Occhetto, che avrebbe portato al cambio del nome e del simbolo del partito.

Durante l’incontro con Gorbaciov, Occhetto ha raccontato che il leader sovietico gli ha fatto capire che non intendeva ingerirsi nel dibattito interno al PCI e che il rifiuto di incontrare i tre dirigenti aveva un preciso significato politico. Questo atteggiamento era in netto contrasto con la vecchia politica del PCI, che si considerava il “partito guida”.

Occhetto ha ricordato un precedente incontro con Gorbaciov a Mosca nell’inverno del 1987, durante il quale il leader sovietico gli aveva parlato delle difficoltà interne al suo partito e della necessità di superarle. Gorbaciov aveva espresso il desiderio di aprire colloqui riservati con gli Stati Uniti sulla limitazione delle armi di distruzione di massa e sul disarmo bilanciato e controllato.

L’ex segretario comunista ha sottolineato che la Svolta del PCI era stata una decisione necessaria, considerando gli elementi di declino dell’Unione Sovietica sin dagli anni Settanta. Occhetto ha rivelato che Enrico Berlinguer aveva già intuito la necessità di cambiare il nome del partito e che aveva discusso della definizione “Comunisti democratici”, ma il cambiamento non era avvenuto fino alla caduta del Muro di Berlino.

Infine, Occhetto ha commentato che il generoso tentativo di Gorbaciov di portare avanti una riforma politica non è andato a buon fine, a causa di un sistema di miti e false certezze che è collassato. Ha sottolineato che l’Occidente in parte ha favorito la deriva autoritaria dell’Unione Sovietica, mentre la maggioranza del popolo russo ha preferito passare da un autoritarismo all’altro piuttosto che accettare le idee liberatrici di Gorbaciov.

In conclusione, l’esperienza di Occhetto con Gorbaciov e la Svolta del PCI rappresentano un momento cruciale nella storia politica italiana e internazionale, segnando il passaggio da un’epoca di socialismo reale a una nuova fase di riforme e cambiamenti.