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Addio al grande storico Giovanni Sabbatucci: le parole commoventi di Gualtieri

Il mondo accademico italiano piange la scomparsa di uno dei suoi più grandi storici contemporanei, Giovanni Sabbatucci, avvenuta a Roma all’età di 80 anni. Nato a Sellano nel 1944, Sabbatucci ha lasciato un’impronta indelebile nel campo della storiografia contemporanea italiana, dedicando la sua vita alla ricerca storica e all’insegnamento universitario. La sua morte, avvenuta dopo una lunga malattia, ha lasciato un vuoto incolmabile nella comunità accademica e culturale del paese.

Un percorso accademico di passione e impegno

Dopo aver ottenuto la laurea presso l’Università La Sapienza di Roma nel 1968, sotto la guida dello storico Renzo De Felice, Sabbatucci ha intrapreso una brillante carriera accademica che lo ha portato a insegnare in diverse università italiane. La sua passione per la storia e il suo rigore scientifico lo hanno reso una figura di riferimento nello studio del fascismo e del socialismo italiano.

Contributi fondamentali alla storiografia italiana

Tra le opere più significative di Sabbatucci si ricordano la “Storia del socialismo italiano” in sei volumi e il saggio “I socialisti nella crisi dello Stato liberale”. Il suo impegno nella ricerca storica e nella divulgazione accademica ha contribuito in modo significativo alla comprensione delle dinamiche politiche e sociali dell’Italia del Novecento.

Il ricordo commosso di Roberto Gualtieri

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha voluto rendere omaggio a Giovanni Sabbatucci, definendolo “un grande storico e un caro amico”. Gualtieri ha sottolineato l’importanza dei contributi di Sabbatucci alla storiografia italiana e ha espresso le più sentite condoglianze alla famiglia e agli amici dello storico scomparso. La sua voce si unisce al coro di chi ha apprezzato e stimato il lavoro e l’umanità di Giovanni Sabbatucci, un intellettuale di straordinario valore che continuerà a ispirare le future generazioni di studiosi e appassionati di storia.