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È importante non sottovalutare la Repubblica partigiana della Carnia e dell’Alto Friuli solo perché è stata limitata nel tempo e nello spazio. Anche se coinvolgeva solo una quarantina di comuni e la giunta di governo è rimasta in carica per soli 15 giorni alla fine del settembre e all’inizio di ottobre del 1944, è stata un’incredibile esperienza democratica. Ha rappresentato la ribellione al fascismo, lo spirito autonomista, il desiderio di libertà e la voglia di un futuro migliore. Inoltre, è stata la prima volta in cui alle donne è stato riconosciuto il diritto di voto.

A distanza di ottant’anni, è facile guardare indietro e capire quale fosse il lato giusto della storia su cui schierarsi. Ma prendere decisioni in mezzo a una guerra, in una situazione di totale confusione e rischiare la propria vita per porre fine agli orrori della dittatura, aveva un significato completamente diverso all’epoca. Oggi, sabato 14 settembre, questi valori ricevono un riconoscimento prezioso: l’omaggio del Presidente della Repubblica.

È importante ringraziare il Presidente per aver saputo interpretare al meglio il ruolo di collante del nostro Paese e per aver dimostrato quanto sia importante preservare la memoria come un tesoro da trattare con cura. La memoria collettiva di eventi come la Repubblica partigiana della Carnia e dell’Alto Friuli ci aiuta a comprendere il passato, a valorizzare il presente e a costruire un futuro migliore.

Preservare la memoria storica è essenziale per evitare che gli errori del passato si ripetano. Ciò ci permette di onorare coloro che hanno lottato per la libertà e la democrazia, e di assicurarci che le generazioni future possano imparare da queste esperienze. Il riconoscimento ufficiale di eventi come la Repubblica partigiana della Carnia e dell’Alto Friuli ci ricorda l’importanza di celebrare il coraggio e la determinazione di coloro che hanno difeso i valori fondamentali della nostra società.

In un’epoca in cui la disinformazione e la manipolazione della storia sono sempre più diffuse, è fondamentale promuovere la consapevolezza storica e l’educazione civica. Solo comprendendo il passato possiamo costruire un futuro basato sui valori di libertà, democrazia e uguaglianza. La memoria collettiva ci unisce come società e ci ricorda chi siamo e da dove veniamo.