Tagli ai fondi per le donne nel Lazio: impatto sul bonus baby-sitting, imprenditoria e lotta al gender gap
Pochi soldi, un quarto di quelli stanziati nel 2023 e un sesto rispetto al 2022. Dalla legge di bilancio regionale, in discussione in questi giorni in commissione, emerge un taglio netto rispetto al passato che lascia indietro le misure a sostegno delle donne: nel 2024 è prevista una spesa di 420 mila euro a fronte dei 2 milioni e 850 mila euro complessivi del 2022 assegnati dalla Giunta Zingaretti. In pratica si parla di 2 milioni e 430 mila euro in meno rispetto a due anni fa e di un milione e 320 mila euro in meno rispetto al 2023, anno in cui si è usufruito di un budget di un milione e 740mila.
A denunciare questa discriminazione che sono tutte le consigliere di opposizione. «Un bilancio regionale contro le donne e la parità di genere quello portato dalla Giunta Rocca in Consiglio regionale. In un anno in cui il report della Polizia di Stato, diffuso in queste ore, ha registrato in Italia 109 femminicidi, la Regione Lazio si permette il lusso di tagliare», affermano Eleonora Mattia, Marta Bonafoni, Sara Battisti, Michela Califano, Emanuela Droghei per il Partito democratico, Marietta Tidei per Italia Viva e Alessandra Zeppieri per il Polo progressista. Secondo i calcoli delle esponenti regionali, 900 mila euro sono stati tolti al fondo per conciliare i tempi vita-lavoro (bonus babysitting e caregiver); 680 mila al fondo per l’imprenditoria femminile; 200 mila alla prevenzione del revenge porn; 200 mila per la riduzione dell’Iva sugli assorbenti. E poi 150 mila al fondo contro gli stereotipi di genere e per la formazione delle donne alle discipline STEM, ovvero scienza, tecnologia, ingegneria e matematica; 100 mila ai percorsi per le donne vittime di violenza e disabili; 100 mila ai contributi per alleviare la perdita di capelli da terapia oncologica; 30 mila alla Giornata regionale di sensibilizzazione sul tumore al seno metastatico e altri 30 mila all’attività informativa sulla medicina di genere; 20 mila al Premio Colasanti-Lopez per le scuole dedicato alle donne vittime del massacro del Circeo e altri 20mila alla Giornata regionale contro le discriminazioni di genere sul lavoro.
Per le consigliere si tratta di «una mannaia incomprensibile». Ma l’assessore alle Pari opportunità Simona Baldassarre respinge le accuse dicendo che la Giunta Rocca ha definanziato le proposte Pd per spostare i fondi sulle proprie stanziando «per la delega alle Pari opportunità 3 milioni e 260 mila euro. Più soldi, dunque, nonostante le condizioni di paradissesto in cui la Giunta Zingaretti ha lasciato questo Ente. Soldi che servono per azioni concrete, non chiacchiere». Dunque, dice l’assessore, «capisco che il Pd si innamori delle sue proposte. Credo che sia legittimo, però, che questa maggioranza persegua le proprie idee sulle donne, e realizzi le proprie scelte». Baldassarre sostiene che siano stati finanziati i Centri antiviolenza, i progetti di educazione e comunicazione per combattere la violenza sulle donne, il Bollino Rosa, che è un’iniziativa per premiare le aziende che implementano sul posto di lavoro le Pari opportunità. Secondo i dem, però, non è abbastanza.