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Il presidente russo Vladimir Putin ha approvato la nuova dottrina nucleare della Russia, che prevede la possibilità di rispondere con armi nucleari anche a attacchi non nucleari dall’Ucraina, supportati da Paesi nucleari. Secondo il portavoce Dmitry Peskov, questa nuova dottrina è considerata un’estrema risorsa per proteggere la sovranità del Paese da attacchi nucleari o con armi convenzionali. Il ministero della Difesa di Mosca ha riportato che le difese aeree russe hanno abbattuto cinque missili americani sull’area di confine con l’Ucraina.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato di dover intensificare la pressione contro la Russia e ha sottolineato l’importanza delle sanzioni. Ha anche esortato l’Europa a non sottovalutare la forza dell’unità nel contrastare le azioni di Putin. Nel frattempo, il numero delle vittime degli attacchi russi in Ucraina è salito a 12, tra cui un bambino, con ancora persone intrappolate sotto le macerie.

La situazione rimane tesa, con la Russia che ha annunciato la possibilità di una risposta nucleare e l’Ucraina che chiede determinazione e forza per fermare gli attacchi contro il suo popolo. Le parole di Zelensky evidenziano la volontà del Paese di resistere agli occupanti e di costringere la Russia a una pace giusta. Mentre il mondo osserva con preoccupazione lo sviluppo della crisi, rimane fondamentale trovare una soluzione diplomatica per evitare un’escalation che potrebbe portare a conseguenze catastrofiche per entrambi i Paesi e per la comunità internazionale nel suo insieme.