Don Giuseppe Allamano, fondatore delle congregazioni dei Missionari e delle Missionarie della Consolata, è stato proclamato santo nella Giornata mondiale missionaria. La sua vita di santità si distingueva per l’ordinario annuncio del Vangelo e la promozione umana. Nato a Castelnuovo d’Asti nel 1851, Allamano sentiva una forte vocazione a essere uno strumento per gli altri, seguendo l’esempio di santi sociali come don Bosco e don Giuseppe Cafasso.
La celebrazione di ringraziamento si è svolta nella basilica di San Paolo fuori le Mura, in cui si sono riuniti i fedeli per onorare la memoria di questo santo missionario. Attualmente, l’Istituto fondato da Don Allamano continua la sua opera in 4 continenti e in 35 Paesi, con circa 950 missionari e 500 suore missionarie attivi in varie realtà pastorali e sociali.
Uno dei miracoli attribuiti alla sua intercessione è avvenuto in America Latina, nella foresta amazzonica, dove un indigeno di nome Sorino è stato guarito miracolosamente dopo essere stato attaccato da un giaguaro. Questo evento straordinario è stato riconosciuto come il miracolo necessario per la santificazione di Allamano, dimostrando la sua continua presenza e intercessione nella vita delle persone.
La missione dell’Istituto della Consolata continua a affrontare sfide globali come i conflitti in Africa e i drammi ambientali in America Latina, lavorando a stretto contatto con le comunità locali per portare conforto spirituale e sostegno sociale. L’eredità di Don Allamano vive attraverso il lavoro instancabile dei missionari e delle suore che portano avanti il suo messaggio di amore, speranza e salvezza in tutto il mondo.