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La Regione Sardegna ha presentato una proposta di legge per investire 300 milioni di euro nello sviluppo delle comunità energetiche e promuovere l’autoconsumo. L’obiettivo è aumentare l’autonomia energetica della regione e raggiungere gli obiettivi di transizione energetica e produzione da fonti rinnovabili. Il finanziamento sarà destinato alle comunità attraverso la cooperazione tra pubblico e privato, con contributi per l’istituzione di comunità energetiche, la progettazione e realizzazione di impianti rinnovabili. Inoltre, verranno coperte le spese di gestione per i primi cinque anni.

Questa iniziativa mira a stimolare famiglie e imprese a collaborare per raggiungere l’autonomia energetica e ridurre la dipendenza dai grandi player internazionali. I Comuni con più di cinquemila abitanti potranno richiedere finanziamenti, ampliando così l’accesso agli incentivi nazionali. Secondo i promotori della proposta, è importante promuovere comunità energetiche accoglienti e inclusive, che possano coinvolgere un ampio numero di partecipanti.

L’obiettivo è creare una conformazione energetica diversa per la Sardegna, che vada oltre la mera produzione di energia e punti all’autoconsumo e alla collaborazione tra le comunità. Questa proposta di legge si distingue per la sua visione alternativa e inclusiva, che cerca di coinvolgere attivamente le famiglie e le imprese locali. In un momento in cui si discute principalmente della capacità di produzione energetica e delle aree idonee, questa proposta si concentra sull’importanza delle comunità energetiche e della cooperazione locale.

In conclusione, l’investimento di 300 milioni di euro per lo sviluppo delle comunità energetiche in Sardegna potrebbe rappresentare un passo significativo verso un modello energetico più sostenibile e decentralizzato. Promuovere l’autoconsumo e la collaborazione tra le comunità potrebbe non solo aumentare l’autonomia energetica della regione, ma anche favorire lo sviluppo di un settore energetico più inclusivo e partecipativo.