La fame e la guerra continuano a causare la morte di migliaia di persone ogni giorno in tutto il mondo, secondo il nuovo rapporto diffuso da Oxfam in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione il 16 ottobre. Il rapporto analizza 54 Paesi attualmente coinvolti in conflitti armati, evidenziando che la maggior parte delle persone affette da malnutrizione acuta si trova in queste aree. Le guerre non solo causano sofferenza umana, ma sono anche responsabili di un numero record di sfollati nel mondo, che attualmente supera i 117 milioni.
In particolare, il rapporto evidenzia la situazione critica a Gaza, dove l’accesso agli aiuti alimentari è stato bloccato dall’83% nel 2024, rispetto al 34% nel 2023. Questo ha portato a una grave crisi umanitaria con quasi mezzo milione di persone che rischiano di morire di fame. Inoltre, il Sudan e altri Paesi ricchi di risorse naturali stanno affrontando una grave carenza di cibo, nonostante le loro ricchezze.
Le guerre e i conflitti armati spesso si aggiungono ad altri fattori come i cambiamenti climatici, l’instabilità economica e le disuguaglianze, aggravando ulteriormente la situazione alimentare nelle regioni colpite. Le donne e i bambini sono i più colpiti da questa crisi umanitaria, che minaccia di aumentare ulteriormente a causa della pandemia e della crisi in Ucraina.
Oxfam ha lanciato un appello urgente al Consiglio di sicurezza dell’Onu affinché intervenga per porre fine alle violazioni del diritto internazionale e all’uso della fame come arma di guerra. È essenziale affrontare le cause profonde dei conflitti e delle disuguaglianze per poter garantire un futuro sostenibile e pacifico.
In vista della riunione dei ministri G7 dello sviluppo, Oxfam chiede che vengano prese decisioni concrete per promuovere un modello agro-ecologico, combattere la speculazione finanziaria sul cibo e coinvolgere i piccoli contadini dei Paesi in via di sviluppo nelle decisioni. Gli investimenti per affrontare le crisi alimentari attuali devono essere adeguati e sostenibili per garantire un futuro migliore per tutti.