La guerra tra Hezbollah e Israele nel Libano orientale continua a causare gravi sofferenze alla popolazione, come denuncia il vescovo cattolico maronita di Baalbek-Deir El-Ahmar, monsignor Hanna Rahmé. Gli attacchi aerei israeliani hanno colpito la regione, causando la distruzione di abitazioni e la morte di civili. La zona, che un tempo era a maggioranza cristiana e sunnita, ora è prevalentemente sciita a causa dei conflitti passati. Hezbollah ha posizionato i suoi depositi di armi vicino a villaggi misti, rendendoli bersagli dei raid aerei israeliani.
La situazione è critica, con migliaia di sfollati che cercano rifugio in scuole e villaggi cristiani. Monsignor Rahmé sottolinea l’importanza di aiutare coloro che hanno perso tutto a causa del conflitto. I giovani si sono mobilitati per portare aiuto alle famiglie sfollate, distribuendo viveri e conforto. Nonostante le differenze politiche nel Paese, di fronte all’emergenza tutti si sono uniti per offrire solidarietà e sostegno.
Tuttavia, la politica e la diplomazia sembrano assenti in questa crisi. Hezbollah ha condotto il Libano in una guerra mentre il Paese ha urgente bisogno di una leadership forte e preparata. Le potenze internazionali non sembrano essere in grado di mediare un accordo tra le parti in conflitto per il bene della popolazione. La corruzione diffusa tra i politici libanesi ha contribuito a una grave crisi sociale, economica e politica.
Il vescovo Rahmé sottolinea la necessità di disarmare tutti i partiti, favorire il ritorno dei rifugiati siriani e ripristinare lo stato di diritto per salvare il Libano. Solo attraverso un impegno concreto e una leadership responsabile sarà possibile ridare vita alla patria libanese.