Ventiquattro ore di sciopero sono state programmate per i lavoratori della scuola il prossimo 31 ottobre nel settore dell’Istruzione e della Ricerca. Questo sciopero coinvolgerà il personale scolastico, universitario e degli enti di ricerca in tutta Italia. L’iniziativa è organizzata dalla Flc Cgil con il sostegno di altri sindacati come Fisi, Cub Sur, Cib Unicobas e Unicobas Scuola e Università e prevede presidi, manifestazioni e flash mob in oltre 40 città del Paese. A Roma, la protesta principale si terrà davanti al Ministero dell’Istruzione e del Merito a partire dalle ore 10.
La protesta coinvolgerà non solo le scuole statali, ma anche le accademie, i conservatori e gli istituti non statali associati all’Aninsei. Il Ministero ha reso noto il 24 ottobre lo sciopero e i possibili disagi in tutto il Paese. Gianna Fracassi, segretaria generale di Flc Cgil, ha spiegato che la legge di bilancio presentata in Parlamento non prevede risorse aggiuntive per i rinnovi contrattuali 2022-2024 nel settore dell’Istruzione e della Ricerca, portando a un taglio lineare del 25% del turn-over a tutte le amministrazioni pubbliche.
Per la scuola, ci sarà una riduzione drastica della dotazione organica, che influenzerà negativamente le attività scolastiche. Inoltre, ci saranno tagli sui fondi per il personale precario e un intervento sulla card docenti che potrebbe portare a riduzioni annuali in base al numero dei docenti e delle risorse disponibili. Fracassi ha sottolineato che un Paese che non investe nell’istruzione, nella formazione e nella ricerca non ha futuro, confermando le ragioni dello sciopero del 31 ottobre.
L’obiettivo principale di questo sciopero è sensibilizzare sulle condizioni del personale della scuola e dell’istruzione superiore e chiedere maggiore attenzione e risorse per questi settori vitali per il futuro del Paese. La protesta mira a far sentire la voce dei lavoratori e a mettere in luce le sfide e le difficoltà che devono affrontare quotidianamente. Speriamo che questo sciopero porti a un dialogo costruttivo tra il governo e i sindacati per trovare soluzioni sostenibili e a lungo termine per migliorare il sistema educativo e la condizione dei lavoratori della scuola.