La Banca centrale russa ha annunciato un aumento dei tassi di interesse al 19% per contrastare l’inflazione, nonostante le rassicurazioni di Putin sulla stabilità del Paese. Questa decisione è stata presa a seguito del persistente alto livello di inflazione in Russia, che al momento è lontano dall’obiettivo del 4% da raggiungere entro il 2025.
La crescita della domanda interna in Russia supera ancora la capacità di espandere l’offerta di beni e servizi, secondo l’istituto di credito nazionale. Questo aumento del tasso di interesse è il secondo intervento in due mesi, poiché a luglio i tassi erano stati aumentati dal 16% all’18%. Nonostante le dichiarazioni di stabilità da parte del presidente Putin, la spesa pubblica per le forze armate continua a mettere a dura prova l’economia russa.
La Banca centrale prevede ulteriori aumenti dei tassi di interesse per raggiungere l’obiettivo del 4% entro il 2025. Si prevede che entro la fine del 2024 l’inflazione annuale supererà l’intervallo previsto per luglio, che era del 6,5-7%. Queste misure mirano a contenere l’inflazione e a stabilizzare l’economia russa nel lungo periodo.
La Banca centrale europea (Bce) ha anche agito tagliando i tassi di interesse di 25 punti base durante la riunione di settembre. I nuovi tassi di interesse sono stati fissati al 3,65% per le operazioni di rifinanziamento principali, al 3,90% per le operazioni di rifinanziamento marginale e al 3,50% per i depositi presso la banca centrale. Questa mossa era stata ampiamente prevista dagli operatori di mercato e fa parte degli sforzi per sostenere l’economia europea in un contesto di incertezza economica globale.