La panchina rossa smontata alla Sapienza: il 24 novembre scandivate ‘bruciate tutto’
La panchina rossa donata all’ateneo Sapienza dalla AsRoma è diventata il centro di una controversia che ha scosso la comunità studentesca. Il gesto degli studenti e delle studentesse del collettivo Zaum di smontare e trasformare la panchina in una simbologia vuota di indifferenza verso i problemi reali ha suscitato un acceso dibattito sulla lotta contro la violenza di genere.
Subheading: La protesta degli studenti contro la panchina rossa
L’11 dicembre, a pochi minuti dall’inaugurazione della panchina rossa, gli studenti e le studentesse del collettivo Zaum hanno deciso di esprimere la loro critica nei confronti dell’istituzione e della rettrice della Sapienza. Armati di cacciaviti, hanno smontato la panchina e l’hanno gettata in un cestino dell’indifferenziata, sottolineando che la simbologia vuota non è sufficiente per affrontare il problema della violenza di genere.
Il gesto ha ricevuto il sostegno di Non una di meno e ha portato il Coordinamento dei collettivi e Zaum a contestare la rettrice Antonella Polimeni sulla presunta inefficacia delle misure anti-violenza dell’ateneo. Per loro, un solo centro anti-violenza non è adeguato per una comunità di 150mila iscritti e rappresenta solo un tentativo di lavarsi le mani da parte dell’istituzione.
Subheading: La panchina rossa come simbolo vuoto
Secondo il collettivo Zaum, la panchina rossa rappresenta un diversivo con cui l’Ateneo e le istituzioni cercano di mascherare la propria mancanza di azioni concrete contro la violenza di genere. Considerano la panchina come un simbolo di staticità, rassegnazione e impotenza, che non affronta realmente il problema alla radice.
Inoltre, il centro anti-violenza dell’ateneo è stato criticato per la sua limitata disponibilità e capacità di assistenza, considerato insufficiente per una popolazione così ampia di studenti e personale. La rettrice Polimeni ha difeso le iniziative dell’ateneo contro la violenza di genere, sottolineando l’apertura del centro anti-violenza nel 2022 come prova del loro impegno.
Subheading: Reazioni e polemiche
La vandalizzazione della panchina rossa ha suscitato reazioni contrastanti all’interno della comunità studentesca. Mentre la rettrice ha condannato l’azione come ingiustificabile e attribuita a “pochi facinorosi e violenti”, alcune associazioni studentesche hanno difeso il gesto come una forma di protesta legittima.
Le polemiche sono scoppiate in seguito alle dichiarazioni della studentessa Claudia Lucci, che ha equiparato i manifestanti a Filippo Turetta. Altre associazioni studentesche come Minerva e Udu hanno denunciato l’accaduto e chiesto provvedimenti adeguati contro chiunque abbia denigrato la protesta degli studenti.
In conclusione, la controversia sulla panchina rossa alla Sapienza ha evidenziato le divisioni e le criticità nella lotta contro la violenza di genere all’interno dell’istituzione. Mentre alcuni difendono la simbologia e le iniziative dell’ateneo, altri sottolineano la necessità di azioni concrete e efficaci per affrontare il problema in modo significativo e tangibile.