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Scuola Roma: 20mila professori con titoli falsi o non riconosciuti

Titoli non validi ottenuti tramite enti non riconosciuti, punteggi gonfiati e, quindi, graduatorie da scandagliare e controllare più volte: è la giungla che si nasconde dietro le nomine dei supplenti. Solo quest’anno, sulle circa 100mila domande arrivate a Roma, il 20% aveva un titolo non valido. Per rintracciare gli errori, viene attivato un processo complesso che prevede un doppio controllo: il primo da parte dell’Ufficio scolastico Regionale (USr) e un secondo da parte dei dirigenti scolastici. A Roma e provincia, solo quest’anno sono state presentate 98.930 domande per le graduatorie Gps, cioè le Graduatorie Provinciali in cui si iscrivono i docenti che vogliono accettare le supplenze annuali. Ogni docente ottiene un punteggi calcolato sommando gli anni di servizio e i titoli dichiarati (oltre la laurea si possono aggiungere master, certificazioni linguistiche, ecc..). L’algoritmo calcola il punteggio automaticamente, ma poi sono i dipendenti degli ambiti territoriali degli Usr a dover controllare ogni singola istanza. Quest’anno, sulle circa 100mila domande arrivate, 20mila titoli sono stati espunti, ovvero non calcolati nei punteggi. Nella maggior parte dei casi si tratta di titoli “Clil”, acronimo che sta per “Content and Language Integrated Learning”: l’apprendimento di una materia in una lingua straniera attraverso moduli didattici specifici. Basta fare una semplice ricerca online per trovare decine di enti e centri di mediazione linguistica che organizzano corsi grazie ai quali si possono ottenere da 1 a 6 punti nelle graduatorie Gps. Ma a giugno, in una nota, il ministero dell’Università e della Ricerca ha precisato che i corsi Clil possono essere rilasciati solo dalle Università. Non sono validi quindi quelli ottenuti da enti non riconosciuti. I titoli Clil non sono però le uniche trappole: a ingannare l’algoritmo sono anche gli anni di servizio prima della laurea, titoli esteri che non costituiscono punteggio (per i quali è previsto uno specifico iter per la convalida), specializzazioni sul sostegno o punteggi relativi al servizio civile universale.
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LA PROCEDURA Il processo di verifica inizia subito dopo la chiusura delle domande. Quest’anno la finestra per la presentazione delle candidature valide per il biennio 2024/2026 è rimasta aperta dal 20 maggio al 10 giugno 2024. Scaduto il termine, le richieste sono state prese in carico dagli ambiti territoriali: gli uffici che procedono alla valutazione delle domande, con l’aiuto di scuole-polo. Uno ad uno, vengono controllati i punteggi assegnati automaticamente dall’algoritmo, e valutati i titoli degli aspiranti supplenti. È in questa fase che avviene il controllo dei punteggi, che vengono quindi ricalcolati nel caso di errori. Poi, si procede all’assegnazione della sede.La palla passa poi alle scuole. I dirigenti scolastici devono controllare i titoli di accesso accademici, professionali, culturali, artistici e di servizio dei docenti nominati negli istituti che dirigono, e poi gli eventuali titoli di riserva. A questo punto, i dirigenti potranno convalidare la domanda di assegnazione della cattedra oppure, in caso di esito negativo, escludere il supplente dalle relative graduatorie se si tratta di dichiarazioni non veritiere, o ricalcolare il punteggio del docente in caso di errori nella domanda. C’è anche l’ipotesi che il docente non si presenti, sia malato o rinunci all’assegnazione.Delle 11.129 cattedre assegnate su Roma, quest’anno ci sono state circa il 10% delle rinunce. Anche in quel caso, il docente dovrà quindi dichiarare la propria rinuncia e la scuola comunicare agli uffici degli ambiti territoriali la necessità di riassegnare quella cattedra a un nuovo aspirante in graduatoria. Ricomincia quindi il processo di selezione. Ma su questi aspetti, l’Usr ha accelerato: «Grazie a una programmazione accurata e a un lavoro di squadra, siamo riusciti a rispettare tutte le scadenze previste, assicurando che ogni docente abbia ricevuto la propria nomina in tempo utile per l’avvio ufficiale delle lezioni», ha detto Anna Paola Sabatini, direttrice dell’Usr Lazio.