Oggi, 15 Novembre, le scuole della Capitale rischiano di rimanere senza lezioni a causa dello sciopero del personale docente, Ata ed educativo. L’Anief ha indetto lo sciopero per protestare contro la riduzione dell’organico di ruolo, l’abuso dei contratti a termine e l’innalzamento dell’età media degli insegnanti. Inoltre, gli studenti si sono uniti alla protesta con un corteo contro le politiche della premier Giorgia Meloni e del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara.
La giornata di scioperi è stata preceduta da varie iniziative nelle scuole, come assemblee, incontri e occupazioni. Gli studenti chiedono una scuola gratuita, accogliente e in cui la loro voce sia ascoltata. Hanno ribattezzato lo sciopero del 15 novembre come “No Meloni day” e promettono di continuare a scendere in piazza finché i loro diritti non saranno rispettati.
Il coordinatore dell’Unione degli Studenti, Tommaso Martelli, ha dichiarato che la mobilitazione studentesca nazionale è solo l’inizio di un processo per ottenere una scuola migliore. Continueranno a portare avanti le loro richieste finché il ministro non li ascolterà e non si impegnerà a garantire il rispetto dei loro diritti.
In questo clima di tensione e protesta, le scuole della Capitale rischiano di chiudere e di lasciare migliaia di studenti senza lezioni. La situazione è complicata e l’incertezza regna sovrana. Resta da vedere come si evolveranno gli eventi e se le istituzioni saranno in grado di rispondere alle richieste del personale docente e degli studenti. Speriamo che questa giornata di scioperi porti a un dialogo costruttivo e a soluzioni che soddisfino tutte le parti coinvolte.