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Il Brasile degli anni ’70, un periodo tormentato dalla dittatura militare, si anima di tensioni e oppressione sociale a Rio de Janeiro nel 1971. In questo scenario incandescente, la famiglia Paiva vive il dramma della sparizione dell’ingegnere Rubens, un evento emblematico della violenza politica dell’epoca. Da questa dolorosa realtà, comune a molte famiglie brasiliane, nasce “I’m Still Here” (Ainda estou aqui), il film diretto dal rinomato regista Walter Salles che ha debuttato nelle sale il 30 gennaio.

Il film prende spunto dall’omonimo libro di Marcelo Rubens Paiva, che narra la vicenda del vero Rubens, vittima delle brutalità della dittatura militare. Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, “I’m Still Here” ha conquistato il Leone d’Oro per la migliore sceneggiatura, firmata da Murilo Hauser e Heitor Lorega. Questi due autori, non ancora noti al grande pubblico, sottolineano l’importanza cruciale della trasposizione letteraria in immagini cinematografiche per la riuscita di un film e la sua profondità narrativa.

L’arresto di Rubens getta la sua famiglia nel caos, con la moglie Eunice e i cinque figli costretti a fronteggiare la perdita con coraggio e determinazione. Eunice si ritrova a lottare contro un apparato di potere senza scrupoli, costretta a una battaglia legale che si protrarrà per oltre trent’anni, tra ostacoli burocratici e ingiustizie. Questo racconto di resilienza e speranza richiama alla mente le tragiche vicende dei desaparecidos in Argentina, dimostrando il coraggio di chi ha subito ingiustizie e ha trovato la forza di reagire.

La figura di Eunice Paiva diventa il fulcro di “I’m Still Here”, interpretata magistralmente da Fernanda Torres, candidata agli Oscar. La regia di Salles, celebre per capolavori come “Central do Brasil” e “I diari della motocicletta”, si conferma con questo film come un’opera di impatto sociale e umanità straordinaria. La storia di Eunice, simbolo di una nazione che non si arrende, trasforma il dolore in una lezione di leggerezza e ottimismo, mostrando la forza delle donne e il potere della resilienza.

Walter Salles, nato a Rio de Janeiro nel 1956 e acclamato a livello internazionale per le sue opere, ha saputo con maestria trasporre su schermo la storia intensa e toccante di Eunice Paiva. Il film, vincitore anche del Premio cattolico Signis alla Mostra del Cinema di Venezia, si distingue per la sua sensibilità sociale e la sua capacità di far luce su istituzioni ingiuste, schierandosi sempre dalla parte dei più deboli. In un mondo segnato da violenza e oppressione, “I’m Still Here” celebra la resistenza e la dignità umana di fronte all’avversità.

11 febbraio 2025.