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Referendum sulla Legge Lorenzin: Mariano Amici Spiega le Motivazioni

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Il dottor Mariano Amici, uno dei primi dieci firmatari del referendum per abrogare la legge Lorenzin, ha espresso le sue motivazioni in merito alla campagna contro le dieci vaccinazioni obbligatorie in Italia per i minori da 0 a 16 anni. Dodici cittadini italiani, guidati da Moreno Ferrari, presidente dell’associazione “No blood”, hanno presentato i quesiti alla Corte di Cassazione. L’iniziativa ha ottenuto il supporto di varie organizzazioni, inclusa l’associazione di avvocati liberi Italia (ALI) e il sindacato di polizia OSA.

La Voce di Mariano Amici

In un’intervista rilasciata durante il programma Camelot, il dottor Amici ha condiviso le sue preoccupazioni riguardo alla situazione attuale delle vaccinazioni in Italia. Ha sottolineato che l’Italia è l’unico paese con un così alto numero di vaccinazioni obbligatorie e si è chiesto il motivo di tale disparità. Secondo lui, l’industria farmaceutica esercita un’enorme influenza nel settore delle vaccinazioni, corrompendo i governi e ignorando gli effetti avversi dei vaccini.

Il dottor Amici ha evidenziato la mancanza di un’adeguata farmacovigilanza attiva in Italia, nonostante sia prevista per legge. Ha sottolineato che le segnalazioni spontanee di effetti avversi sono significativamente inferiori rispetto alla realtà, evidenziando un grave problema di trasparenza e controllo nel settore delle vaccinazioni.

Un Appello alla Coscienza

Mariano Amici ha sottolineato che il referendum per abrogare la legge Lorenzin potrebbe rappresentare un’opportunità per sensibilizzare la popolazione su queste questioni cruciali. Ha invitato il pubblico a riflettere sul silenzio che circonda gli effetti avversi dei vaccini e ha sollevato importanti interrogativi sul ruolo della magistratura e del governo in questo contesto.

La sua testimonianza evidenzia la necessità di un dibattito aperto e informato sulla questione delle vaccinazioni obbligatorie e sulla trasparenza nel settore farmaceutico. La campagna per il referendum rappresenta quindi non solo una battaglia legale, ma anche un’occasione per mettere in discussione le pratiche attuali e promuovere una maggiore consapevolezza su un tema di così grande rilevanza per la salute pubblica.