Respinta la richiesta dei legali del ragazzo di accedere al rito abbreviato condizionato all’audizione di un testimone, si procederà con il rito abbreviato ordinario. La prossima udienza si terrà il 28 settembre. Presenti in aula i legali delle parti, le famiglie di Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, e l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Onlus ammessa come parte civile. Assente Pietro Genovese.
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Respinto il rito abbreviato condizionato all’audizione di un testimone per Pietro Genovese, il ragazzo che la notte del 22 dicembre ha investito e ucciso le due sedicenni Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli. Il giudice ha stabilito che si procederà con rito abbreviato ordinario: due le udienze fissate oggi in aula. La prima il 28 settembre, la seconda il 16 ottobre. Presenti in aula gli avvocati delle parti, e le famiglie delle due ragazze. Pietro Genovese, imputato nel processo, ha invece deciso di non presenziare. Il giudice ha deciso di ammettere come parte civile l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Onlus, presente in aula con il presidente Alberto Pallotti e l’avvocato Walter Rapattoni. “Cerchiamo di tenere alta l’attenzione al fine di evitare pene blande, vigilando sul rispetto delle regole e sulla sicurezza da garantire agli utenti della strada – dichiara Rapattoni – Vogliamo contribuire tangibilmente al raggiungimento della verità, saremo puntualissimi in occasione delle prossime udienze”.
La sentenza il 30 ottobre
Salta l’udienza prevista per domani, si tornerà in aula direttamente a settembre. La sentenza dovrebbe essere emessa il 30 ottobre. I legali di Pietro Genovese avevano chiesto al giudice di ascoltare un testimone, il 28enne David Rubin Moshè. Il ragazzo aveva dichiarato di aver visto Gaia e Camilla attraversare Corso Francia lontane dalle strisce pedonali, ma il giudice ha ritenuto opportuno non ammettere la sua testimonianza dato che il 28enne è stato sentito diverse volte durante le indagini. Pietro Genovese accusato di omicidio stradale Pietro Genovese è accusato di omicidio stradale. Due le aggravanti contestate: andava a una velocità superiore a quella del limite consentito dalla legge (circa 90 km orari in una strada in cui il limite è di 50) ed è risultato positivo all’alcol test con un valore tre volte superiore a quello consentito. È risultato positivo anche al test antidroga, ma non è possibile stabilire con certezza se l’avesse assunta la sera dell’investimento o nei giorni precedenti. Il ragazzo si trova agli arresti domiciliari dal 26 dicembre: ha dichiarato di aver attraversato con il semaforo verde e di non aver visto le due giovani attraversare la strada.
L’incidente in cui hanno perso la vita Gaia e Camilla Gaia e Camilla sono morte sul colpo a causa del tremendo urto contro l’auto guidata da Pietro Genovese, che quella sera era in macchina con altri due amici. Le giovani stavano attraversando la strada su Corso Francia quando sono state centrate in pieno dalla macchina e scaraventate a diversi metri di distanza. Discordanti le versioni dell’accaduto: c’è chi dice che le ragazze hanno attraversato lontane dalle strisce e in un punto poco visibile, chi invece sostiene che fossero sulle strisce pedonali. Quando i soccorsi sono arrivati sul posto non hanno potuto far altro che constatare la morte di Gaia e Camilla. Genovese è stato arrestato pochi giorni dopo. Si trova tutt’ora agli arresti domiciliari.