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Il Nicaragua ha subito un cambiamento significativo che lo ha portato formalmente verso una dittatura. Il presidente Daniel Ortega ha annunciato ieri, 20 novembre, una modifica della Costituzione che concentrerà il potere del Paese sulla sua famiglia, istituendo una sorta di “co-presidenza” con sua moglie Rosario Murillo. Questa modifica apre la strada alla possibilità che in futuro suo figlio Laureano possa assumere il potere. La riforma, presentata all’Assemblea nazionale controllata dai sandinisti, prevede che lo Stato nicaraguense diventi “rivoluzionario” e abbia due co-presidenti con ampi poteri, inclusa la facoltà di nominare i vicepresidenti. Si ipotizza che il titolo di vicepresidente possa andare al figlio di Ortega e Murillo.

La riforma costituzionale ha modificato oltre 100 articoli su un totale di più di 200. Tuttavia, l’articolo più significativo è il numero 129, che impone a Daniel Ortega di condividere la carica di capo di Stato e di governo con Rosario Murillo come “co-presidente”. Questo ruolo era già ampiamente svolto da Murillo negli ultimi anni. L’articolo 132 istituisce la “Presidenza della Repubblica”, composta dai due “co-presidenti” che saranno eletti tramite suffragio universale non più ogni 5 anni, ma ogni 6.

Questa modifica ha completamente scardinato il principio dell’indipendenza dei poteri, dando la priorità all’esecutivo rispetto ai poteri legislativo e giudiziario. Inoltre, il governo ha il controllo totale sui meccanismi elettorali. La bandiera ufficiale del Paese sarà ora la rossa e nera del Fronte sandinista, sostituendo quella tradizionale azzurra e bianca. La riforma ha anche regolarizzato le forze “ausiliarie” alla polizia, conferendo un riconoscimento istituzionale ai corpi paramilitari.

Questi cambiamenti segnano una svolta significativa nella politica e nella struttura di potere del Nicaragua, consolidando il controllo della famiglia Ortega-Murillo sul Paese. La comunità internazionale ha espresso preoccupazione per questa deriva autoritaria, e si teme che possa portare a una maggiore repressione e limitazione delle libertà civili nel Paese. È importante monitorare da vicino gli sviluppi futuri e l’impatto di queste modifiche sulla popolazione nicaraguense.