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Il noto chirurgo Sergio Alfieri, medico personale del Papa, si trova al centro di un’indagine per falso in sala operatoria presso il Policlinico Agostino Gemelli di Roma. L’accusa che pesa su di lui è quella di aver firmato il registro degli interventi operatori senza essere effettivamente presente durante le operazioni chirurgiche dei pazienti. Questo grave sospetto è stato sollevato da un esposto depositato dai carabinieri del Nas nel 2022, che ha portato alla sua iscrizione nel registro degli indagati della Procura di Roma.

Il giornalista della Stampa Paolo Festuccia ha svelato questa delicata vicenda, mettendo in luce il fatto che la firma di Alfieri sarebbe risultata su molti registri delle sale operatorie, anche contemporaneamente, suggerendo che potesse essere coinvolto in più interventi chirurgici di quelli che realmente avrebbe eseguito personalmente. Questo ha sollevato dubbi sulla sua effettiva presenza e partecipazione alle operazioni, generando tensioni all’interno del team chirurgico e portando gli investigatori a sequestrare le cartelle cliniche per una più approfondita analisi.

Secondo le indagini in corso, il dottor Alfieri avrebbe firmato le operazioni di diversi pazienti negli stessi orari, addirittura fino a quattro alla volta secondo l’esposto presentato. Questo suggerisce l’esistenza di un presunto sistema che consentiva al chirurgo di gestire più interventi contemporaneamente, creando malumori tra il personale e sollevando sospetti riguardo alla correttezza delle pratiche mediche presso il Policlinico Agostino Gemelli.

Il professor Alfieri ha risposto alle accuse con serenità, affermando di essersi sempre attenuto alle regole e di non aver ricevuto alcuna contestazione ufficiale da parte della Procura. Il suo avvocato, il professor Carlo Bonzano, ha manifestato la disponibilità a collaborare pienamente con l’autorità giudiziaria per chiarire ogni aspetto della vicenda. Anche il Policlinico Agostino Gemelli ha espresso fiducia nelle indagini in corso e ha difeso l’operato del professor Alfieri, riconoscendo le sue qualità professionali ed umane.

Il comunicato del Policlinico Gemelli ha sottolineato l’importanza di rispettare le procedure e la legalità a tutti i livelli, evidenziando l’impegno dell’ospedale nell’offrire cure di elevata qualità e umanità a tutti i pazienti. Malgrado le inesattezze contenute in alcuni articoli, il Policlinico ha ribadito la propria dedizione alla trasparenza e alla professionalità, garantendo la massima collaborazione con le autorità competenti per fare chiarezza sulla situazione.

In un contesto di crescente attenzione verso la qualità e l’etica della pratica medica, è fondamentale che ogni sospetto di irregolarità venga indagato con rigore e trasparenza, nell’interesse della salute e della sicurezza dei pazienti. La vicenda che coinvolge il medico del Papa Sergio Alfieri solleva importanti questioni sulle pratiche cliniche e sull’integrità professionale nel campo della chirurgia, richiedendo un’approfondita analisi delle circostanze e delle responsabilità coinvolte.

Conclusione

La situazione attuale evidenzia l’importanza di garantire la trasparenza e l’etica nella pratica medica, proteggendo la salute e il benessere dei pazienti. Le indagini in corso sulla condotta del medico del Papa Sergio Alfieri presso il Policlinico Agostino Gemelli sono cruciali per assicurare la correttezza delle procedure chirurgiche e la qualità delle cure offerte. È fondamentale che tutte le parti coinvolte collaborino pienamente con le autorità competenti per fare luce sui fatti e garantire la tutela della salute pubblica.