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La Porta Santa si apre a Rebibbia: un gesto di speranza e redenzione

Il Giorno e il Luogo

Il 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, Papa Francesco si prepara ad aprire personalmente una Porta Santa nel carcere di Rebibbia, a Roma. Questo gesto simbolico è un segno tangibile della misericordia divina che si estende anche ai detenuti, offrendo loro speranza e possibilità di redenzione. La celebrazione avrà luogo alle 9 nella cappella del Padre Nostro, restaurata dopo quattro anni di chiusura.

Il Contesto

In occasione del Giubileo della Misericordia nel 2016, Papa Francesco aveva già invitato a considerare le porte delle celle carcerarie come “Porte Sante”, sottolineando la trasformazione che la misericordia di Dio può portare anche dietro le sbarre. Questa volta, per il Giubileo ordinario, il pontefice ripete il gesto, ribadendo l’importanza di estendere la grazia e la redenzione a coloro che sono privati della libertà.

Le Reazioni

Il vescovo Benoni Ambarus, ausiliare della diocesi di Roma, sottolinea che questa apertura della Porta Santa in un carcere è un evento senza precedenti nella storia della Chiesa. Rappresenta un invito a concentrarsi sulle realtà marginali e ad accendere luci sulla situazione carceraria, non solo in Italia ma in tutto il mondo. La diocesi di Roma auspica che questa iniziativa diventi un catalizzatore per sensibilizzare e sostenere i detenuti.

Padre Lucio Boldrin, cappellano del carcere di Rebibbia Nuovo Complesso, definisce questo gesto un segno di fiducia e speranza per i detenuti e per coloro che lavorano nelle carceri. Sottolinea l’importanza di creare una società accogliente che possa accompagnare i detenuti verso una nuova vita e richiama l’attenzione internazionale sui diritti umani.

Conclusioni

Questo evento non solo offre una nuova prospettiva sulla redenzione e sulla misericordia, ma solleva anche importanti questioni sulla rieducazione, l’inclusione sociale e il sostegno ai detenuti. La speranza è che l’apertura della Porta Santa a Rebibbia porti cambiamenti concreti e duraturi nella vita di coloro che si trovano dietro le sbarre, offrendo loro la possibilità di un futuro migliore.