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Era il 2007 quando la giunta Veltroni decise di chiudere la Fiera di Roma su via Cristoforo Colombo per rinnovare e potenziare la struttura. La nuova Fiera, costruita nel 2006 sulla Roma-Fiumicino, doveva essere all’altezza delle aspettative della Capitale, con più parcheggi, spazi e una maggiore vicinanza con l’Aeroporto Leonardo da Vinci e il Grande Raccordo Anulare. Tuttavia, nonostante gli sforzi e l’investimento di 335 milioni di euro, la struttura presenta ancora numerosi problemi, come cedimenti di consolidazione e difettosa impermeabilizzazione.

La vecchia Fiera di Roma, caduta in disgrazia da 17 anni, ospita attualmente solo il Museo delle auto storiche della Polizia, che purtroppo non è accessibile al pubblico. All’interno della struttura in rovina si trova anche un bellissimo Auditorium chiuso da tempo. Si tratta di un’area di 44mila metri quadrati lungo via Cristoforo Colombo, una zona strategica a meno di 3 km dal Circo Massimo e a meno di 8 da Piazza Venezia. Nonostante la sua posizione centrale, l’area ha subito una dismissione di alcune eccellenze, come l’Ospedale Cto Alesini, e la mancanza di servizi adeguati.

L’area della ex Fiera di Roma doveva originariamente diventare la “città dei bambini”, poi una succursale del Teatro di Roma e successivamente aule e biblioteche per l’Università Roma Tre e alloggi per gli studenti. Tuttavia, con l’arrivo di Alemanno in Campidoglio, il progetto subì diverse modifiche, con la destinazione d’uso che venne cambiata per concedere spazio agli uffici della Regione Lazio, residenze e attività commerciali. La zona è attualmente un monumento al degrado, con la vecchia Fiera in rovina e due buchi rettangolari senza acqua che avrebbero dovuto ospitare una “cittadella del nuoto”.

Oggi, il sindaco Gualtieri ha presentato un nuovo progetto per l’area, sviluppato da Acpv Architects, Arup, Asset e P’Arcnouveau, che prevede la creazione di una “città della gioia”. L’80% dell’area sarà adibito ad uso abitativo, con oltre 7mila metri quadrati vincolati per housing sociale, mentre il restante 20% sarà destinato a uso non residenziale, con servizi direzionali e commerciali. Tuttavia, la decisione di costruire nuovi edifici residenziali nella zona solleva preoccupazioni riguardo all’impatto ambientale e sulla qualità della vita dei futuri residenti.

La mancanza di infrastrutture e servizi nella zona, come navette per raggiungere le stazioni della metro, piste ciclabili in cattive condizioni e la scarsità di servizi pubblici, rende l’area poco adatta a ospitare nuove costruzioni residenziali. Inoltre, la cementificazione di aree verdi, come via di Grotta Perfetta, e la trasformazione di spazi naturali in parcheggi evidenziano la mancanza di attenzione all’ambiente e alla qualità della vita dei residenti.

In conclusione, l’area della ex Fiera di Roma su via Cristoforo Colombo rappresenta un’opportunità per ridare vita a una zona in degrado, tuttavia è fondamentale considerare l’impatto che nuove costruzioni residenziali potrebbero avere sull’ambiente e sulla qualità della vita dei residenti. È necessario trovare un equilibrio tra lo sviluppo urbano e la tutela dell’ambiente per garantire un futuro sostenibile per la città di Roma.