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I conventi francescani in Libano aprono le porte agli sfollati: una testimonianza della guerra

La situazione in Libano si fa sempre più critica, con la guerra che tocca la vita di tutti. Le scuole sono chiuse, trasformate in rifugi per gli sfollati che non possono permettersi di affittare una casa o di trovare alloggio in hotel. Le strade verso Beirut sono congestionate da macchine e persone in fuga, mentre al nord del Paese c’è ancora disponibilità di cibo e carburante, ma al sud la situazione è disperata e le risorse scarseggiano.

Il frate Najib Ibrahim, guardiano del convento francescano di Harissa e delegato del Custode di Terra Santa per il Libano, esprime la preoccupazione per la situazione che si sta vivendo. I conventi di Beirut e Tripoli finora sono stati risparmiati dai razzi e dai missili, ma il convento di Tiro, situato in un’area colpita dai bombardamenti, si trova a dover fronteggiare l’emergenza e aiutare le persone in fuga dal sud del Paese.

La Custodia di Terra Santa riporta le testimonianze dirette dei frati che si trovano in prima linea di fronte all’ondata di violenza che ha colpito soprattutto il sud del Libano. Fra Toufic Bou Mehri, dal convento di Tiro, racconta che ogni giorno si pregano il Rosario per invocare la pace in Libano e in tutto il Medio Oriente, chiedendo l’intercessione della Madonna. Le porte del convento sono aperte per accogliere le famiglie fuggite dai villaggi del sud, che arrivano senza nulla con sé e senza sapere dove andare. La gestione degli sfollati è complessa, soprattutto dal punto di vista igienico-sanitario, ma i frati cercano di far sentire queste persone accolte e supportate.

Il francescano dal convento di Tiro si reca anche nei villaggi del sud del Libano, come Deir Mimas, per portare aiuti e supporto alle comunità colpite dalla guerra. La situazione è drammatica: le scuole sono chiuse, i bambini non possono andare a scuola e molte famiglie sono costrette a fuggire senza avere le risorse necessarie per affrontare la situazione. La solidarietà e l’aiuto della comunità francescana sono fondamentali per far fronte a questa emergenza umanitaria.

A Tripoli, nel nord del Libano, la paura per la guerra inizia a serpeggiare anche tra i frati della Custodia. Fra Quirico Calella racconta che il convento sta preparando provviste per eventuali emergenze, essendo anche il centro di evacuazione per gli italiani residenti in zona. L’acquisto di acqua e generi di prima necessità è già stato effettuato, in attesa che la situazione possa peggiorare e che più famiglie possano avere bisogno di aiuto e accoglienza.

La solidarietà e l’impegno dei frati francescani in Libano sono un esempio di come la fede e la compassione possano essere portate in azione per sostenere le comunità colpite dalla guerra. Ogni gesto di solidarietà e ogni aiuto offerto alle persone in difficoltà sono un segno di speranza in un momento di grande difficoltà per il Paese. La presenza e l’opera dei frati nei conventi sono un faro di luce in mezzo alle tenebre della guerra, offrendo conforto e sostegno a chi ne ha più bisogno.

La solidarietà dei frati francescani

La solidarietà dei frati francescani in Libano si manifesta attraverso gesti concreti di supporto e accoglienza verso le persone in fuga dalle zone colpite dalla guerra. I conventi diventano rifugi per gli sfollati, offrendo loro un luogo sicuro dove trovare riparo e sostegno in un momento di grande difficoltà. La gestione degli sfollati è complessa, ma i frati fanno del loro meglio per far sentire queste persone accolte e assistite.

L’impegno nella preghiera e nell’aiuto concreto

Oltre all’assistenza materiale, i frati francescani si impegnano anche nella preghiera costante per invocare la pace e la protezione divina sul Libano e sul Medio Oriente. Ogni giorno si pregano il Rosario chiedendo l’intercessione della Madonna per portare conforto e speranza alle persone colpite dalla guerra. L’aiuto concreto ai bambini e alle famiglie nelle zone più colpite è un segno tangibile della presenza e della solidarietà della comunità francescana in Libano.

Un esempio di speranza in mezzo alla guerra

Nonostante le difficoltà e le sfide, i frati francescani in Libano sono un esempio di speranza e di solidarietà in mezzo alla guerra. La loro presenza attiva e il loro impegno nel sostenere le comunità colpite dalla violenza e dalla distruzione sono un faro di luce in mezzo alle tenebre del conflitto. L’aiuto offerto ai più vulnerabili e la solidarietà dimostrata verso chi soffre sono un segno tangibile dell’amore e della compassione che animano la missione francescana nel mondo.

La testimonianza dei frati francescani in Libano è un richiamo alla solidarietà e alla condivisione come valori fondamentali per affrontare le sfide dell’umanità. In un momento di crisi e di guerra, la presenza e l’opera dei frati francescani rappresentano un faro di speranza e di amore per coloro che si trovano nel bisogno. Che la solidarietà e la compassione possano continuare ad illuminare il cammino delle persone colpite dalla guerra, portando conforto e sostegno in un momento di grande difficoltà.