La Rete ecclesiale ecologica mesoamericana in Messico ha condannato fermamente l’assassinio del sacerdote Marcelo Pérez Pérez, avvenuto il 20 ottobre. Padre Marcelo, noto per il suo impegno a favore dei diritti dei popoli indigeni e dell’ambiente, è stato ucciso dopo aver celebrato l’Eucaristia nella diocesi di San Cristóbal de las Casas, nello Stato messicano del Chiapas.
Nonostante le minacce ricevute diversi anni fa e la richiesta di protezione da parte di centri internazionali per i diritti umani, padre Marcelo ha continuato a promuovere la pace con determinazione. La sua dedizione alla lotta per la pace, i diritti dei popoli indigeni e la protezione dell’ambiente è stata encomiabile.
Il sacerdote ha sempre lavorato per sostenere i popoli indigeni, organizzandoli e difendendo i loro diritti. La sua missione era quella di far rispettare il loro territorio, proteggere la loro fede e garantire un ambiente sano. La sua visione inclusiva ha ispirato molti, come dimostra la canzone che ha incoraggiato le persone a cantare: “Non abbiamo paura, voglio che il mio Paese sia felice con amore e libertà”.
La Remam, costituita da 47 istituzioni ecclesiali, ha ribadito il proprio impegno per la cura della casa comune in tutte le sue forme in Messico. La rete ha condannato l’omicidio di padre Marcelo e ha chiesto alle autorità di porre fine alla violenza contro il popolo, la madre terra e i difensori dei diritti umani. Preghiamo per la conversione degli assassini e per la giustizia in questo triste episodio che ha scosso la comunità.
Il sacrificio di padre Marcelo Pérez Pérez non sarà dimenticato e continuerà a ispirare coloro che lottano per la pace, i diritti umani e la difesa dell’ambiente in Messico e oltre. La sua eredità di coraggio e dedizione rimarrà un faro di speranza per le generazioni future.