Gli assetti economico-sociali mondiali potrebbero presto subire dei cambiamenti significativi con l’ascesa dei Paesi Brics. Questi Paesi, ovvero Brasile, Russia, Cina, India, Sudafrica e altri, stanno pianificando la creazione di un nuovo ordine finanziario per contrastare l’egemonia dell’Occidente, in particolare degli Stati Uniti con il loro Dollaro, che è da sempre la valuta internazionale di riferimento accettata ovunque.
Un personaggio noto in Italia ed Europa, Gabriele Ceracchini, fondatore del movimento “Neomondismo” che propone una visione alternativa dell’economia, ha criticato duramente le banche centrali. Ceracchini ha evidenziato il fatto che le banche centrali creano denaro dal nulla e lo prestano agli Stati, generando così un debito insostenibile. In particolare, ha citato la Banca Centrale Europea e la Federal Reserve degli Stati Uniti come principali responsabili di questa pratica.
La Cina ha recentemente introdotto lo Yuan digitale, che differisce dai Bitcoin in quanto è legato al valore reale dello Yuan cartaceo e monetario. Questa mossa è finalizzata a promuovere una “dedollarizzazione” su scala globale, riducendo l’influenza del Dollaro. Gli Stati Uniti hanno risposto con sanzioni e tassazioni pesanti per coloro che utilizzano lo Yuan digitale, dimostrando una resistenza al cambiamento e alla perdita di controllo sulla valuta internazionale.
Secondo Ceracchini, i Paesi Brics potrebbero rappresentare un’alternativa all’egemonia americana, ma allo stesso tempo sono coinvolti nella stessa pratica di prestare denaro a debito creato dal nulla. Questo dimostra che, nonostante le tensioni geopolitiche e finanziarie, il sistema economico globale è basato su principi simili in tutto il mondo.
In conclusione, Ceracchini sottolinea che mentre potrebbero esserci cambiamenti con l’ascesa dei Paesi Brics, non si tratta di una vera rivoluzione economica. L’egemonia americana potrebbe essere messa in discussione, ma il problema fondamentale rimane il sistema basato sul debito e sulla creazione di denaro dal nulla da parte delle banche centrali. La lotta per un nuovo ordine finanziario globale potrebbe portare a cambiamenti superficiali, senza affrontare la radice del problema.