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Chiusura campo rom Roma, alloggi per 33 famiglie: addio Cesare Lombroso

La chiusura del campo nomade di via Cesare Lombroso a Roma è stata definita come una giornata storica dal sindaco Roberto Gualtieri. Questa operazione non è stata uno sgombero, ma piuttosto un “superamento”, seguendo una procedura già stabilita nella delibera capitolina per la graduale rimozione degli insediamenti rom. Non sono state impiegate forze pubbliche né firmate ordinanze di sgombero. Questa volta, i 33 nuclei familiari, per un totale di 145 persone, sono stati accolti in diverse modalità, e il campo è stato chiuso senza l’utilizzo delle ruspe, che in passato non hanno mai portato alla vera chiusura.

Il sindaco ha sottolineato che solo sei famiglie hanno rifiutato l’assistenza delle istituzioni e si sono ricollocate autonomamente. Per le altre famiglie, sono state adottate diverse soluzioni, tra cui alloggi popolari in base all’inserimento nelle graduatorie degli abitanti e piani individuali personalizzati in base alle esigenze specifiche. Questo risultato è stato definito come un evento storico dal sindaco Gualtieri, poiché per la prima volta la chiusura di un campo rom a Roma è avvenuta attraverso un percorso di integrazione previsto dalla delibera capitolina.

Tutti i bambini, che sono diverse decine, sono già stati iscritti nelle scuole secondo le loro nuove residenze. Le operazioni di bonifica sono già iniziate per trasformare l’area del campo di via Lombroso in un bosco urbano, dove saranno piantati 145 alberi e l’area sarà collegata al parco di Santa Maria della Pietà. Il sindaco ha sottolineato che questo approccio permette veramente di superare i campi rom, abbandonando la vecchia retorica delle ruspe e rispettando i diritti delle persone, promuovendo la legalità e il decoro.

La Mappatura degli Insediamenti Abusivi

La presenza di numerosi insediamenti abusivi nella Capitale ha generato preoccupazione a causa degli incendi che si sono sviluppati in molte aree tra luglio e agosto. Alcuni dei roghi più devastanti sono partiti da insediamenti di fortuna. Il rogo di Monte Mario, avvenuto il 31 luglio scorso, ha richiesto l’evacuazione di diversi edifici, inclusa la sede Rai di via Teulada, senza causare feriti. Anche a Ponte Mammolo, un altro incendio è scoppiato in alcune baracche.

Dopo questi episodi, la Prefettura ha richiesto ai Municipi e alla polizia locale un report dettagliato per censire gli insediamenti abusivi e procedere con la rimozione e la bonifica. I Municipi più colpiti da questo fenomeno, considerando anche la loro conformazione territoriale, sono il IV, il V, il VI e il XII Municipio. L’area Est e parte dell’Ovest della Capitale sono state particolarmente interessate da questa problematica.

Impatto Sociale ed Ambientale

La chiusura del campo rom di via Cesare Lombroso e la successiva riqualificazione dell’area hanno un impatto significativo sia sul piano sociale che ambientale. Oltre a fornire alloggi dignitosi per le famiglie rom, il progetto di trasformare il campo in un bosco urbano contribuirà a migliorare la qualità della vita nella zona e a promuovere la biodiversità.

Dal punto di vista sociale, l’integrazione delle famiglie rom attraverso soluzioni abitative adeguate favorirà la coesione sociale e la convivenza pacifica tra diversi gruppi della comunità. L’iscrizione dei bambini nelle scuole locali garantirà loro l’accesso all’istruzione e alle opportunità di sviluppo personale.

Sul piano ambientale, la creazione di un bosco urbano con la piantumazione di alberi favorirà la riduzione dell’inquinamento atmosferico, la mitigazione del surriscaldamento urbano e la creazione di spazi verdi accessibili a tutti i cittadini. Questo intervento contribuirà a rendere la città più sostenibile e resiliente ai cambiamenti climatici.

Prospettive Future

Guardando al futuro, la chiusura del campo rom di via Cesare Lombroso rappresenta un passo importante verso la costruzione di una città più inclusiva, sostenibile e solidale. Il successo di questo intervento dimostra che è possibile superare le divisioni e promuovere la convivenza armoniosa tra diverse comunità.

Continuando su questa strada, Roma potrà diventare un esempio di buone pratiche nella gestione degli insediamenti abusivi e nella promozione dell’integrazione sociale. L’attenzione alle esigenze delle famiglie rom e la valorizzazione delle risorse naturali della città saranno fondamentali per garantire un futuro migliore per tutti i suoi abitanti.

In conclusione, la chiusura del campo rom di via Cesare Lombroso a Roma rappresenta un importante passo avanti verso la costruzione di una città più equa, inclusiva e sostenibile. Questo processo dimostra che con l’impegno delle istituzioni e la collaborazione della comunità, è possibile superare le divisioni e costruire un futuro migliore per tutti i cittadini.