Questa mattina, il segretario generale della Cei, Giuseppe Baturi, ha partecipato alla presentazione del XXXII Rapporto Immigrazione Caritas – Migrantes presso la Pontificia Università Urbaniana. Durante l’evento, Baturi ha commentato sull’apertura dei Centri di permanenza e rimpatrio per migranti in Albania, dove oggi sono arrivati i primi 16 intercettati in acque internazionali dalle autorità italiane. Ha espresso la necessità di maggiore trasparenza riguardo a queste iniziative.
Parlando della riforma della legge sulla cittadinanza, che coinvolge 900.000 alunni stranieri nelle scuole italiane, Baturi ha sottolineato l’importanza dell’integrazione attraverso la cittadinanza e percorsi educativi e culturali. Ha evidenziato che la Chiesa italiana da tempo sostiene questa integrazione come mezzo per promuovere la responsabilità verso la comunità nazionale e i diritti dei giovani stranieri.
Baturi ha anche enfatizzato il ruolo della cultura nell’integrazione, sottolineando che ogni individuo porta con sé un patrimonio unico che può arricchire gli altri. Ha auspicato che i percorsi di cittadinanza partano dall’educazione scolastica, promuovendo l’inclusione come promozione anziché assimilazione.
Inoltre, ha menzionato l’impatto devastante della guerra nel Mediterraneo e l’importanza di educare i giovani alla pace. Ha sottolineato che pensare alla pace significa investire nell’educazione dei giovani.
Le parole di Baturi riflettono l’impegno della Chiesa per promuovere l’integrazione e la cittadinanza attiva tra i giovani migranti in Italia. La sua richiesta di maggiore trasparenza nei confronti dei Centri di accoglienza in Albania evidenzia la necessità di un dialogo aperto e informato su queste questioni cruciali.