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L’Ippodromo di Capannelle, noto per la sua lunga tradizione nel mondo dell’ippica romana, potrebbe chiudere i battenti a partire dal 1° gennaio 2025. Questa situazione mette a rischio non solo il futuro di centinaia di lavoratori, ma anche un importante patrimonio sportivo e culturale della città di Roma. Il sindacato Siag ha lanciato un appello affinché il Comune di Roma intervenga tempestivamente per risolvere la situazione.

Il sindacato ha espresso preoccupazione per il fallimento del “bando ponte” lanciato dal Campidoglio per garantire una gestione temporanea dell’impianto. Nessun operatore si è fatto avanti per partecipare, creando una situazione di stallo che minaccia la continuità delle corse e il benessere delle famiglie che dipendono dall’ippodromo. In un incontro tra i rappresentanti dei lavoratori e Albino Ruberti, Capo della Segreteria del Sindaco Roberto Gualtieri, si è discusso della questione, ma al momento le soluzioni praticabili sembrano essere limitate.

Alessandro Onorato, assessore allo Sport, Turismo, Moda e Grandi Eventi di Roma Capitale, ha dichiarato che il Comune è impegnato a garantire la continuità e a tutelare i lavoratori dell’ippodromo. Ha annunciato che è stata presentata una proposta per affidare la gestione dell’Ippodromo delle Capannelle all’azienda Hippogroup anche per il 2025, nelle stesse condizioni degli ultimi 12 mesi, in attesa dei risultati della gara europea in corso.

Onorato ha sottolineato che il problema di Capannelle non è emerso solo negli ultimi tre anni. Ha evidenziato che il finanziamento nazionale per l’ippodromo è diminuito costantemente nel corso degli anni, passando da 11 milioni di euro nel 2011 a 4,4 milioni di euro nel 2024, con una prevista ulteriore riduzione del 12% nel 2025. Ha sottolineato che il settore dell’ippica in Italia si mantiene economicamente in equilibrio solo grazie agli interventi dello Stato, non certo dei comuni.

La situazione dell’Ippodromo di Capannelle evidenzia la complessità e le sfide che il settore ippico deve affrontare, non solo a livello locale ma anche a livello nazionale. È importante trovare soluzioni sostenibili per garantire la continuità delle attività e la tutela dei lavoratori, preservando al contempo un importante patrimonio storico e culturale per la città di Roma.