Gli eventi climatici estremi e i conflitti armati hanno portato a un aumento del 26% del numero di persone affette dalla fame in soli quattro anni. I progressi globali nella lotta alla malnutrizione stanno subendo un rallentamento preoccupante, mettendo a rischio il raggiungimento dell’obiettivo Fame Zero entro il 2030. Secondo l’Indice Globale della Fame 2024 curato da Cesvi, il numero di persone affette dalla fame nel 2023 è stato di 733 milioni, di cui una persona su 11 nel mondo e una su cinque in Africa.
La malnutrizione grave o allarmante interessa ben 42 Paesi, mentre quasi 3 miliardi di persone non possono permettersi una dieta sana a causa dell’aumento dei prezzi alimentari e delle difficoltà economiche. L’uso della fame come arma di guerra sta diffondendosi, contribuendo al peggioramento della situazione. Tuttavia, alcuni Paesi come Somalia, Bangladesh, Mozambico, Nepal e Togo hanno registrato significative riduzioni nei punteggi di GHI sulla malnutrizione, dimostrando che il progresso è possibile.
L’Indice Globale della Fame misura la fame a livello globale, regionale e nazionale basandosi su diversi indicatori legati alla denutrizione e alla mortalità infantile. Attualmente, il punteggio globale è di 18.3, indicando una fame a livello moderato. Tuttavia, in molti Paesi la situazione è allarmante, con 6 nazioni che presentano livelli di fame allarmanti e 36 con livelli di fame grave.
Il rapporto evidenzia che in due terzi dei Paesi esaminati la denutrizione non è migliorata o addirittura è peggiorata. Inoltre, sono almeno 64 i Paesi che non raggiungeranno livelli di fame bassi entro il 2030, se il ritmo attuale non cambierà. L’insicurezza alimentare acuta è in aumento, con condizioni di carestia che si verificano in diverse parti del mondo.
In America Latina e nei Caraibi, il rallentamento dei progressi nella lotta alla fame è evidente, con situazioni critiche soprattutto in Haiti, Brasile e Argentina. Haiti ha registrato uno dei maggiori aumenti nei punteggi GHI, a causa dell’aumento della malnutrizione e di vari fattori come piogge irregolari, inflazione e instabilità politica.
La situazione descritta dall’Indice Globale della Fame richiede interventi urgenti e strutturati per affrontare il problema della fame nel mondo. Il raggiungimento dell’obiettivo Fame Zero entro il 2030 sembra sempre più lontano, ma è possibile invertire la tendenza agendo con determinazione e cooperazione a livello globale.