Lo scorso mese, un albanese di 40 anni è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Palestrina per traffico di armi e droga all’interno di una comunità di recupero nella stessa città. L’uomo, identificato come B. M., stava scontando i domiciliari in quella struttura, che è stata oggetto di attenzione mediatica a causa dei suoi “ospiti” nel corso degli anni, tra cui figure di spicco della criminalità romana.
Subheading 1: Arresto nell’ambito di una comunità di recupero
B. M. era già stato coinvolto in un episodio violento nel gennaio 2023, quando aveva sparato un colpo di pistola in un locale di via Flaminia durante una lite con la sua ex compagna. I carabinieri hanno inoltre scoperto che l’uomo aveva precedenti per reati legati agli stupefacenti. Nel corso di un controllo effettuato dai militari, è stata trovata nella sua camera una pistola calibro 357 rubata, droga (crack e cocaina), smartphone, pc e sostanze utilizzate per il taglio degli stupefacenti.
Subheading 2: Indagini in corso sulla struttura della comunità
L’arresto di B. M. ha portato ad ulteriori indagini sulla struttura della comunità di recupero di Palestrina. Le autorità stanno verificando la regolarità delle posizioni lavorative all’interno della struttura e il rispetto delle autorizzazioni per le attività svolte. Si sospetta che il 40enne impiegasse il suo tempo nella comunità per lavorare gli stupefacenti, mettendo in pericolo gli altri ospiti e compromettendo il processo di recupero.
Subheading 3: Cronache giudiziarie e ospiti famosi della comunità
La comunità di recupero di Palestrina ha attirato l’attenzione a causa degli ospiti celebri che vi hanno soggiornato nel corso degli anni. Tra di essi, Marco Esposito, noto come Barboncino, è morto all’interno della struttura per cause naturali. Oltre a Esposito, nella comunità sono passati esponenti del clan Moccia e dei Casamonica, evitando il carcere grazie a perizie false e attestazioni di tossicodipendenza.
In conclusione, l’arresto dell’albanese per traffico di armi e droga all’interno di una comunità di recupero a Palestrina solleva delle preoccupazioni sulla sicurezza e l’efficacia di tali strutture nel fornire un ambiente di recupero adeguato per i pazienti. Le autorità devono intensificare i controlli e garantire che le regole vengano rispettate per evitare situazioni pericolose come quella verificatasi in questo caso.