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Il processo a Matteo Salvini: richiesta di 6 anni di reclusione

La procuratrice aggiunta Marzia Sabella ha fatto una richiesta di condanna a 6 anni di reclusione per Matteo Salvini, accusato di aver sequestrato i 147 migranti a bordo dell’Open Arms e di aver omesso atti d’ufficio. La richiesta è stata pronunciata nell’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo, dopo tre anni di processo e 27 udienze. Secondo i pm, Salvini avrebbe privato i migranti del diritto alla libertà, negando loro il porto sicuro.

La difesa di Salvini: difendere i confini non è un crimine

La richiesta di pena per il leader leghista ha scatenato reazioni politiche immediate. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso incredulità per il rischio che un Ministro della Repubblica Italiana possa essere condannato a 6 anni di carcere per aver difeso i confini del paese. Meloni ha sottolineato che trasformare in un crimine il dovere di proteggere i confini italiani è un precedente gravissimo. Anche Salvini ha risposto, definendo la situazione una “follia” e ribadendo che non si arrenderà mai nel difendere l’Italia.

Reazioni politiche alla richiesta di condanna

Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiarato che Salvini ha fatto il suo dovere di ministro dell’Interno per difendere la legalità e che la richiesta di 6 anni di carcere sembra irragionevole e priva di fondamento giuridico. Anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha espresso piena solidarietà a Salvini. Tuttavia, la segretaria del Pd Elly Schlein ha criticato l’intervento della presidente del Consiglio, sottolineando l’importanza della separazione dei poteri.

Salvini si dichiara colpevole di aver difeso l’Italia

Salvini ha postato un video in cui si dichiara colpevole di aver difeso l’Italia e gli italiani. Ha ribadito che difendere il proprio paese non è un reato e ha sottolineato che non si arrenderà mai. La sua avvocata, Giulia Bongiorno, ha criticato la requisitoria dei magistrati palermitani, sostenendo che abbiano fatto politica e messo in discussione il decreto sicurezza bis.

L’accusa: nessun allarme terrorismo per i naufraghi

Durante il processo, l’accusa ha sottolineato che non c’era alcun allarme terrorismo per i naufraghi della Open Arms. Secondo i pubblici ministeri, il ritardo nel concedere il porto sicuro ha messo a rischio i migranti, in particolare i minori. La difesa di Salvini ha stigmatizzato la requisitoria, sostenendo che i magistrati abbiano fatto politica anziché seguire il dibattimento.

Prossime fasi del processo

Nella prossima udienza, la parola passerà alle parti civili prima che la difesa di Salvini racconti la sua verità nell’arringa finale. Il processo a Matteo Salvini ha suscitato reazioni contrastanti in ambito politico, evidenziando la delicatezza della questione dell’immigrazione e della difesa dei confini nazionali.