Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha presenziato oggi, 10 febbraio, alla cerimonia del Giorno del Ricordo al Quirinale, un momento solenne per ricordare le pagine oscure del passato italiano legate alle sofferenze degli italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia durante un periodo tumultuoso della storia europea. Mattarella ha sottolineato l’importanza di non dimenticare le atrocità subite dopo l’oppressione fascista, la politica di segregazione verso le popolazioni slave e l’occupazione nazista, seguite dalla dittatura comunista di Tito e la violenza inflitta agli italiani residenti in quelle regioni.
Il presidente ha ricordato la tragica scelta che molti italiani furono costretti a fare tra assimilarsi alla cultura comunista o partire, perdendo tutto ciò che avevano. La maggior parte scelse di non rinunciare alla propria italianità, affrontando l’esodo con coraggio e dignità. Tuttavia, Mattarella ha sottolineato che l’accoglienza in Italia non fu sempre all’altezza, con molti italiani provenienti da quelle regioni costretti a vivere in condizioni precarie e spesso incontrando ostilità da parte di alcuni settori politici.
L’istituzione del Giorno del Ricordo, votata con ampia maggioranza dal Parlamento italiano nel 2004, ha aiutato a riconnettere la nazione alla sua storia tragica e spesso dimenticata. Mattarella ha evidenziato l’importanza di preservare la memoria delle vittime e onorare le sofferenze subite, sottolineando che la storia non deve essere occultata o dimenticata, ma affrontata per guarire le ferite del passato e costruire un futuro comune.
Un omaggio alla memoria e alla collaborazione europea
Il presidente ha sottolineato la necessità di ascoltare le storie degli altri, condividere le sofferenze e lavorare insieme per superare le divisioni del passato. Ha parlato della sua visita alla Foiba di Basovizza come un momento di riflessione e di impegno per una collaborazione più stretta tra le nazioni europee. Ha citato l’esempio di Gorizia e Nova Gorica come simboli di una riconciliazione possibile, evidenziando il progresso ottenuto grazie alla cooperazione e al multilateralismo europeo.
Mattarella ha riconosciuto il ruolo fondamentale delle nuove generazioni nel mantenere viva la memoria storica e trasformare le differenze in opportunità per costruire un futuro di pace e collaborazione. Ha sottolineato il dovere di passare loro il testimone della speranza e di incoraggiarli a evitare gli errori del passato, promuovendo il rispetto e la collaborazione tra le nazioni europee.
In conclusione, Mattarella ha espresso la speranza che il cammino verso una maggiore integrazione e cooperazione europea possa continuare con coraggio e saggezza, sia all’interno dell’Unione che alle sue frontiere. Ha sottolineato che la pace e la stabilità ottenute in settant’anni di cooperazione europea sono un risultato prezioso che va preservato e rafforzato per le generazioni future.