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Attività negli istituti di pena: il palinsesto a Roma

Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) sta stringendo sempre di più i legami con la Santa Sede, come dimostrano varie iniziative come il padiglione del Vaticano alla Biennale di Venezia nel carcere della Giudecca e le esposizioni artistiche nelle carceri in occasione del Giubileo. Un momento significativo di questa collaborazione sarà l’apertura straordinaria della Porta Santa a Rebibbia, prevista per il 26 dicembre, un evento che promette di emozionare molti.

La collaborazione tra Santa Sede e Dap: un’intervista esclusiva

Abbiamo avuto l’opportunità di parlare con Giovanni Russo, capo del Dap, riguardo al significato di questa collaborazione senza precedenti. Russo sottolinea l’importanza di coinvolgere la Chiesa, un’istituzione che offre concretezza e speranza, nella missione di rieducazione e reinserimento dei detenuti nella società. L’apporto della Chiesa, sia dal punto di vista spirituale che laico, è fondamentale per garantire che la pena sia vissuta in modo dignitoso e costruttivo.

Preparativi per l’apertura della Porta Santa a Rebibbia

Russo condivide un aneddoto significativo che coinvolge il Santo Padre e l’importanza di aprire le finestre alla speranza ogni giorno con azioni concrete. L’apertura straordinaria della Porta Santa a Rebibbia durante il Giubileo rappresenta un momento di riconciliazione e di possibilità di una nuova vita per i detenuti. Questo gesto simbolico sottolinea la necessità di una visione più ampia della giustizia e del reinserimento sociale.

Affrontare il problema del sovraffollamento

Russo sottolinea che la questione del sovraffollamento non rispecchia la realtà attuale dei penitenziari italiani, che hanno una situazione occupazionale simile a quella degli altri Paesi europei. Tuttavia, il Dap sta lavorando per migliorare le condizioni all’interno delle carceri e aumentare il numero di posti detentivi. Il recupero di cantieri inutilizzati e la creazione di nuove opportunità di formazione e istruzione all’interno degli istituti sono solo alcune delle iniziative messe in atto per trasformare il sistema penitenziario italiano.

In conclusione, la collaborazione tra il Dap e la Santa Sede apre nuove prospettive per la rieducazione dei detenuti e il reinserimento nella società, promuovendo un approccio più umano e costruttivo alla giustizia penale.