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Aumento dei casi di Legionella a Roma: Cosa fare?

Nel corso del 2024, i casi di legionella a Roma sono raddoppiati rispetto all’anno precedente, raggiungendo la preoccupante cifra di 450 infezioni sin dall’inizio dell’anno. I dati forniti dal Seresmi e dall’Istituto Lazzaro Spallanzani mettono in luce che quasi la metà dei contagi si concentra nei quartieri centrali della Capitale, soprattutto nelle aree gestite dall’Asl Roma 1. Questo significativo aumento è stato particolarmente evidente a partire dal mese di luglio, superando i livelli pre-pandemia di trasmissione. La Regione Lazio ha emesso un avviso ai medici di famiglia affinché intensifichino il monitoraggio e adottino misure preventive. Nonostante l’incremento dei contagi, sembra che l’impatto ospedaliero sia rimasto contenuto rispetto agli anni precedenti.

Legionella: una minaccia invisibile

La legionellosi, causata dal batterio Legionella pneumophila, è un’infezione che colpisce principalmente le vie respiratorie, manifestandosi con sintomi simili a quelli della polmonite. Introdotta nel 1976, questa malattia si trasmette prevalentemente tramite l’inalazione di microgocce d’acqua contaminate, provenienti da impianti idrici, sistemi di condizionamento e torri di raffreddamento. Durante la pandemia da Covid-19, i casi di legionella avevano registrato un calo, ma dal 2022 il trend è tornato a salire, con un incremento significativo nel 2024. L’analisi condotta dal Seresmi ha rivelato che l’aumento dei contagi non è legato a un unico focolaio, ma coinvolge diverse zone della città e aree limitrofe, complicando le operazioni di contenimento.

Distribuzione geografica dei contagi: un quadro allarmante

Nel corso del 2024, la maggior parte dei casi è stata registrata nell’area dell’Asl Roma 1, che comprende il centro storico e alcune zone limitrofe. Qui, il numero di infezioni è passato da 87 nel 2023 a 205 nel 2024, con un’incidenza del 45,6%. Anche l’Asl Roma 2, che include quartieri come Tiburtino e Prenestino, ha evidenziato un aumento, con 122 casi rispetto ai 77 dell’anno precedente. L’Asl Roma 3, al contrario, ha registrato una lieve diminuzione rispetto al 2023, ma i numeri rimangono superiori a quelli del 2022. Il Messaggero riporta che, nelle province del Lazio, Rieti ha registrato il maggior numero di episodi (22), seguita da Viterbo (13), Frosinone (8) e Latina (8). Complessivamente, i dati regionali indicano un incremento preoccupante, passando da 217 casi nel 2022 a 450 nel 2024.

Misure di prevenzione e raccomandazioni delle autorità sanitarie

Di fronte a questa emergenza, la Regione Lazio ha richiesto ai medici di famiglia di prestare particolare attenzione ai sintomi compatibili con la legionella, come febbre alta, tosse e difficoltà respiratorie. È stato inoltre consigliato di monitorare attentamente gli impianti idrici e di condizionamento, spesso responsabili della diffusione del batterio. Le autorità sanitarie hanno avviato controlli più rigorosi nelle reti idriche e negli impianti pubblici e privati, al fine di ridurre il rischio di contaminazione. Per i cittadini, è fondamentale mantenere in buono stato di manutenzione gli impianti domestici, evitando ristagni d’acqua e pulendo regolarmente filtri e rubinetti.