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La situazione in Siria: ribelli vicino a Homs

La tensione in Siria raggiunge livelli critici, con i ribelli jihadisti di Hayat Tahrir al-Sham che hanno conquistato Hama, nel centro del Paese, solo pochi giorni dopo aver preso Aleppo al nord. L’escalation della violenza ha portato a scontri intensi e gravi violazioni dei diritti umani, con molte famiglie costrette a fuggire per cercare rifugio. La comunità internazionale è in allarme, con il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres che ha esortato a fermare la carneficina in Siria.

La caduta di Hama e le conseguenze

Dopo giorni di combattimenti e raid aerei, l’esercito governativo ha ammesso di aver perso il controllo di Hama, costringendo le truppe a ritirarsi e lasciare la città. I ribelli hanno liberato i detenuti dalla prigione e la popolazione locale si trova isolata, senza connessione internet e costretta a rimanere in casa. Il leader degli insorti, Abu Mohammed al-Jolani, ha promesso che non ci sarà vendetta, ma la situazione rimane estremamente instabile.

Lo scenario internazionale e le alleanze in gioco

Iran e Russia sostengono il presidente Bashar Al Assad, mentre la Turchia cerca una soluzione politica al conflitto. Le forze turche adottano misure per mantenere la stabilità nella regione e collaborano con le controparti locali per contrastare il PKK/YPG. Nel frattempo, il leader degli insorti assicura che non ci sarà vendetta per il massacro del 1982, ma promette di ripulire la ferita che dura da 40 anni in Siria.

La minaccia ai civili e l’avanzata verso Homs

Con la caduta di Hama, i ribelli si avvicinano a Homs, a soli cinque chilometri dalla città. L’obiettivo è tagliare la strada principale che porta alla costa siriana, controllata dalla minoranza alawita di cui fa parte Assad. Le vittime continuano a salire, con 727 morti dall’inizio degli scontri il 27 novembre. La comunità internazionale segue con apprensione lo sviluppo della situazione, mentre la Cina invita i propri cittadini a lasciare il Paese il più rapidamente possibile.

La tragedia in Siria continua a mietere vittime e ad alimentare il caos, con conseguenze devastanti per la popolazione civile. È urgente trovare una soluzione pacifica per porre fine alla violenza e garantire la sicurezza delle persone coinvolte in questo conflitto senza fine. La comunità internazionale deve agire con determinazione e coesione per evitare ulteriori sofferenze e tragedie in una regione già martoriata da anni di guerra e violenze.