Ieri, 28 novembre, due bambini e due donne sono annegati dopo che la loro barca ha urtato contro gli scogli ed è affondata al largo dell’isola di Samos, in Grecia. Questo è il secondo naufragio nel Mar Egeo che ha causato la morte di bambini questa settimana e il terzo di questo mese. Secondo Ghassan Khalil, rappresentante dell’Unicef in Grecia, una persona su cinque che cerca di raggiungere l’Europa attraverso rotte migratorie pericolose è un minorenne. La maggior parte di loro scappa da conflitti e povertà, e centinaia di bambini sono morti durante questo viaggio negli ultimi dieci anni. L’Unicef chiede ai governi di garantire percorsi sicuri, legali e accessibili ai minori per cercare protezione e riunirsi con le proprie famiglie.
Oggi, la nave di ricerca e soccorso Geo Barents di Medici senza frontiere (Msf) ha assistito a una tragedia nel Mediterraneo centrale. Mentre cercava di raggiungere un gommone in difficoltà per aiutare le persone a bordo, la Geo Barents si è trovata di fronte a un’imbarchi veloce con persone armate a bordo. Le persone salvate da Msf hanno raccontato che 29 donne e bambini erano stati minacciati e respinti in mare da uomini armati che hanno sparato in aria. Msf ha definito questo comportamento come aggressivo e irresponsabile, mettendo in pericolo molte vite e separando famiglie.
Dopo il salvataggio, la Geo Barents si sta dirigendo verso il porto di Brindisi, assegnato dalle autorità italiane. Gli 83 uomini e ragazzi salvati sono disperati poiché i loro familiari (donne e bambini) sono stati respinti con forza in Libia. Prima del soccorso, un’altra imbarcazione veloce, che diceva di appartenere alla Guardia costiera libica, ha chiesto alla Geo Barents di intervenire sul gommone in difficoltà e ha promesso di imbarcare donne e bambini successivamente. Tuttavia, non è stato così e le donne e i bambini sono stati respinti. Msf ha tentato di contattare il Centro di coordinamento libico a terra, ma la situazione è rimasta irrisolta.
Questa tragedia sottolinea l’importanza di garantire percorsi sicuri e legali per i migranti, in particolare per i minori. Le organizzazioni umanitarie come l’Unicef e Msf continuano a lavorare per proteggere e assistere coloro che cercano una vita migliore attraverso rotte pericolose. Speriamo che le autorità internazionali possano collaborare per prevenire futuri incidenti e garantire la sicurezza di chi attraversa il mare in cerca di aiuto.