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Hanno dichiarato il palazzo inagibile, l’hanno transennato e sono spariti tutti”. Michela Malara, 39 anni, è un fiume in piena. Al suo fianco ci sono le famiglie che vivevano nel palazzo in via Marocchetti ad Acilia, sgomberato il 5 dicembre per un incendio divampato al terzo e ultimo piano: i vigili del fuoco hanno evacuato le 14 famiglie che ci vivevano e dichiarato inagibile l’intero palazzo che è stato transennato e abbandonato. Il problema è burocratico.

Fino al 2019 il palazzo era di proprietà di Ater, l’agenzia regionale di edilizia popolare, che però sostiene di aver passato la proprietà al Comune. Ma negli uffici del Dipartimento Patrimonio non risulta il passaggio di proprietà: secondo il Municipio l’atto non è stato formalizzato e anzi la gestione e l’affitto dello stabile risulta ancora a carico di Ater.

I sigilli messi dai vigili del fuoco hanno messo a nudo il vulnus burocratico e il vuoto di competenze ma ad andarci di mezzo sono gli inquilini che finora sono stati rimpallati da ufficio a un altro.

“Hanno dichiarato il palazzo inagibile, l’hanno transennato e sono spariti tutti”. Michela Malara, 39 anni, è un fiume in piena. Al suo fianco ci sono le famiglie che vivevano nel palazzo in via Marocchetti ad Acilia, sgomberato il 5 dicembre per un incendio divampato al terzo e ultimo piano: i vigili del fuoco hanno evacuato le 14 famiglie che ci vivevano e dichiarato inagibile l’intero palazzo che è stato transennato e abbandonato. Il problema è burocratico.

La situazione delle famiglie evacuate

Ancora oggi alcuni inquilini dormono da amici e parenti, mentre la protezione civile capitolina ha preso in carico 5 famiglie a cui ha trovato un alloggio in un hotel in via Cassia, a oltre 50 km da Ostia e Acilia: il problema è che sono quasi tutti disabili e anziani e a causa della distanza non possono più curarsi.

“Io sono diabetica e non posso prendere le mie medicine, il mio compagno è invalido, un altro ha gravi problemi cardiaci e non può accedere alle cure dell’ospedale che lo ha in carico. Infine tra noi c’è un anziano di 90 anni anche lui disabile. Tra di noi c’è anche una ragazza con un figlio minorenne ma dalla Cassia non riescono né ad andare a scuola né a lavorare ad Acilia”.

Da Ater tutto tace ma l’assessore al patrimonio del X Municipio Giuseppe Sesa, contattato da Repubblica, ha spiegato che sta cercando di risolvere il problema burocratico e chiederà ai vigili del fuoco ulteriori verifiche per poter riaprire le utenze e accedere agli appartamenti illesi ai piani inferiori. Che sono incustoditi e alla mercé di tutti.

Gli inquilini hanno fatto da soli e scritto in un foglio a penna che lo stabile è stato dichiarato inagibile ed è pericoloso entrare, come deterrente per i malintenzionati; di notte alcuni vicini fanno le ronde intorno al palazzo.

Le azioni per risolvere la situazione

Ma è chiaro che non è soluzione sostenibile. “Stanotte volevano rubare il rame e l’alluminio del portone, avevano già la valigetta con i ferri”, spiega un residente.

“Hanno dichiarato il palazzo inagibile, l’hanno transennato e sono spariti tutti”. Michela Malara, 39 anni, è un fiume in piena. Al suo fianco ci sono le famiglie che vivevano nel palazzo in via Marocchetti ad Acilia, sgomberato il 5 dicembre per un incendio divampato al terzo e ultimo piano: i vigili del fuoco hanno evacuato le 14 famiglie che ci vivevano e dichiarato inagibile l’intero palazzo che è stato transennato e abbandonato. Il problema è burocratico.