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L’oncologia nel Lazio mostra performance eccellenti, ma solo a Roma. Record di attese per tumori al colon

Alto il livello di performance dell’oncologia nel Lazio, ma tutto concentrato su alcune strutture romane. E assolutamente da migliorare i tempi di attesa per chi sta lottando contro il cancro alla mammella e alla prostata e ha bisogno di cure. L’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali ieri ha presentato gli esiti della quinta indagine nazionale sullo stato di attuazione delle Reti oncologiche regionali e il quadro che emerge del Lazio è fatto di luci e ombre.

### Concentrazione delle performance a Roma

La situazione dell’oncologia nel Lazio vede un alto livello di performance, ma è concentrata principalmente nelle strutture romane. Mentre i tempi di attesa per i pazienti affetti da cancro alla mammella e alla prostata rimangono una sfida da affrontare. L’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali ha evidenziato la necessità di migliorare l’accesso alle cure per coloro che lottano contro il cancro e hanno bisogno di assistenza immediata.

### Esiti dell’indagine e criticità nel Lazio

L’Agenas si è concentrata sulle sette patologie oncologiche maggiori (mammella, colon, retto, polmone, prostata, ovaio e utero), guardando alla presa in carico dei pazienti da strutture della Rete, all’indice di fuga fuori regione, e ai tempi di attesa relativi alla percentuale di ricoveri in strutture della stessa Rete entro 30 giorni dalla data di prenotazione. Il territorio regionale non è tra i migliori (Toscana, Emilia-Romagna, Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto e Liguria), ma tra quelli in cui il raggiungimento della cosiddetta performance di esito è legato maggiormente alla produttività di singoli centri, che avocano a sé un’elevata capacità produttiva e il soddisfacimento della domanda interna ed esterna alla rete.

### Mancanza di un sistema di rete efficace

La mancanza di un efficace sistema di rete nel Lazio è stata evidenziata come una delle principali criticità. La Regione sembra non aver prestato molta attenzione alla governance della Rete e non ha avviato il processo di digitalizzazione. Questa lacuna influisce direttamente sulla qualità e sull’accessibilità delle cure per i pazienti oncologici, soprattutto per coloro che necessitano di un intervento tempestivo.

### Problemi relativi alla presa in carico

I maggiori problemi relativamente alla presa in carico sono stati riscontrati per i pazienti con tumore alla prostata, all’ovaio e al retto, mentre ad andare a farsi curare fuori regione sono soprattutto quelli col tumore alla prostata. I tempi d’attesa maggiore? Per chi ha un cancro al colon. Nel 2022 il maggior numero di interventi per il tumore alla mammella è stato effettuato dal «Gemelli» (1344), seguito dall’«Ifo» (561) e dal «San Giovanni» (560). Per il cancro al polmone dal «Sant’Andrea» (572), seguito dal «Gemelli» (401) e dall’«Ifo» (258), mentre per il cancro alla prostata dall’«Ifo» (324), seguito dal «San Giovanni» (282) e dal «Campus» (186). Il maggior numero di interventi all’ovaio è stato invece compiuto dal «Gemelli» (381), così come all’utero (997), allo stomaco (142) e al pancreas (123).

### Raccomandazioni per migliorare l’assistenza oncologica

Alla Regione Lazio l’Agenas ha raccomandato di implementare lo stato di attuazione dei processi di governance dei percorsi del paziente, ponendo particolare attenzione all’attribuzione di risorse economiche adeguate allo sviluppo e alla stessa implementazione della Rete, e di attivare e finalizzare i processi per la transizione digitale. È stato poi chiesto di ottimizzare il percorso dei pazienti, ridurre i tempi di attesa per la chirurgia, la diagnostica e la terapia, e assicurare la prossimità delle cure mediche soprattutto per chi si trova in una fase avanzata o cronica della malattia. Per il tumore della mammella e del polmone è stato inoltre raccomandato di evitare dispersioni della casistica tra i vari centri, mentre per i casi del colon-retto è stato chiesto di evitare la dispersione in centri privati accreditati che non siano parte della Rete. Agenas ha poi puntato a una pianificazione dei centri per il tumore dello stomaco e del pancreas, al fine di concentrare la casistica e garantire un alto impatto sugli esiti, e di migliorare i tempi di attesa sui pazienti con cancro alla mammella o alla prostata. Rilevato anche che, sulle stesse prestazioni ambulatoriali, quasi tutto è concentrato sulla capitale e le criticità maggiori sono presenti nelle Asl Roma 6, di Latina e Frosinone. Raccomandato infine di controllare e monitorare i processi di rete.