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Il dossier sui suicidi in carcere: una panoramica sull’incidenza dei decessi nelle carceri italiane

Il carcere di Regina Coeli a Roma ha ottenuto un triste primato come la struttura penitenziaria con il maggior numero di suicidi. L’ultimo caso si è verificato il 17 settembre, mentre il rapporto “suicidi 2024” redatto da “Ristretti Orizzonti” rivela che quindici detenuti si sono tolti la vita negli ultimi quattro anni all’interno di Regina Coeli. Questo dato preoccupante evidenzia un problema serio che riguarda il sistema carcerario italiano.

Statistiche sui suicidi nelle carceri italiane

Il dossier pubblicato da Ristretti Orizzonti mette in luce che, oltre a Regina Coeli, il carcere di Rebibbia si avvicina alla top ten con sette suicidi dal 2020 al 2024, portando il totale a 22 decessi. Inoltre, un giovane straniero si è suicidato a febbraio nel Centro di permanenza per il rimpatrio di Ponte Galeria, portando il numero complessivo a 23 vittime. Questo triste elenco vede Torino al secondo posto con 12 suicidi, seguita da Verona con 11, Padova con 10 e Poggio Reale a Napoli con 9 suicidi. Altri carcere con alti tassi di suicidi includono Milano (San Vittore), Firenze Sollicciano, Foggia, Cagliari, Monza, Santa Maria Capua Vetere (Caserta), Terni, Como, Benevento, Frosinone, Genova Marassi, Napoli Secondigliano, Palermo Pigliarelli, Parma, Prato e Venezia.

L’allarme del garante dei detenuti

Il Garante delle persone private della libertà della Regione Lazio ha lanciato l’allarme riguardo ai suicidi nelle carceri, evidenziando che il carcere di Regina Coeli ha il più alto tasso di suicidi in Italia. Il Lazio si posiziona al terzo posto per il numero di suicidi, con 28 detenuti deceduti nel periodo analizzato. Questa situazione critica richiama all’attenzione il problema del sovraffollamento carcerario e delle condizioni disumane in cui si trovano molti detenuti.

Rischio di superare il 2023

Il 2024 si sta rivelando un anno difficile in termini di suicidi nelle carceri italiane. Il numero massimo di suicidi si è verificato nel 2023 con 83 casi, ma c’è il rischio che questo tragico record venga superato entro la fine del 2024. Il suicidio risulta essere la principale causa di morte negli istituti penitenziari, evidenziando la necessità di interventi urgenti per prevenire ulteriori tragedie.

Sovraffollamento ed eventi critici

I suicidi in carcere sono spesso il risultato di problemi strutturali come il sovraffollamento e le condizioni disumane in cui vivono i detenuti. I dati mostrano una chiara correlazione tra il tasso di sovraffollamento e il numero di suicidi, con Regina Coeli e Torino al primo e secondo posto per il maggior numero di decessi. Questo sottolinea la necessità di riforme carcerarie che migliorino le condizioni di vita dei detenuti e riducano il rischio di suicidi.

Chi sono i detenuti che si suicidano in carcere

Il report evidenzia che la maggior parte dei suicidi avviene nei primi sei mesi di detenzione, con il 40% dei casi riguardanti detenuti in attesa di giudizio. Gli stranieri, in particolare i giovani sotto i 35 anni, sono maggiormente a rischio di suicidio in carcere. Questi dati sottolineano la necessità di fornire un supporto adeguato ai detenuti vulnerabili e di migliorare le condizioni nelle carceri italiane.

Conclusioni

Il dossier sui suicidi in carcere mette in luce una situazione critica all’interno del sistema penitenziario italiano. È urgente adottare misure efficaci per prevenire ulteriori tragedie e garantire il rispetto dei diritti umani dei detenuti. Il sovraffollamento, le condizioni disumane e la mancanza di supporto psicologico sono solo alcune delle cause sottostanti ai suicidi in carcere, e devono essere affrontate con urgenza per garantire un trattamento dignitoso e rispettoso per tutti i detenuti.